Una corsa contro il tempo e i tempi lunghi della burocrazia. Entro aprile il Comune di Roma deve presentare le schede di fattibilità dei progetti per i fondi del PNRR per lo sport. Il governo ha pubblicato recentemente il bando per la presentazione delle manifestazioni d’interesse per i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza in favore degli impianti sportivi. I finanziamenti dell’Unione Europea hanno l’obiettivo di sostenere l’edificazione di nuove strutture sportive e la ristrutturazione di vecchi edifici. L’assessore allo sport Onorato ha spiegato davanti alla commissione speciale PNRR come le risorse disponibili o quelle che dovrebbe essere stanziate in favore del Comune di Roma possono raggiungere la cifra massima di circa 18 milioni di euro. La maggior parte dei fondi previsti sono destinati a un progetto di nuova edificazione di un’infrastruttura sportiva. Una quota minore invece deve essere utilizzata per la rigenerazione di un vecchio impianto, che può essere effettuata anche tramite la demolizione di un vecchio edificio e la ricostruzione di uno nuovo. Ci sono infine altre risorse economiche da spendere per progetti da attivare su richiesta delle federazioni sportive. Secondo il bando però, ogni singola federazione può ottenere un solo finanziamento in tutta Italia. Un vincolo che riduce le possibilità di scelta. Finora nella Capitale hanno presentato una richiesta per ottenere i finanziamenti solamente due federazioni: la Filkam e la Federazione italiana bocce. L’assessorato per riuscire a ottenere tutte e risorse disponibili ha intenzione di scegliere i progetti più fattibili.
Entro il mese di aprile la Giunta Gualtieri dovrà indicare al Governo Draghi quali impianti intente recuperare
I TEMPI DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE
Per la costruzione e ristrutturazione degli impianti sono stati scanditi tempi precisi: il cronoprogramma del Pnrr prevede poi che entro il 31 marzo 2023 gli interventi vadano aggiudicati. Le opere che otterranno i finanziamenti andranno completate entro il 31 gennaio 2026. L’obiettivo sembra raggiungibile grazie alle recenti riforme legislative in materia. Il decreto legislativo 38 del 2021 ha modificato il procedimento amministrativo di costruzione e ammodernamento degli impianti, semplificando le modalità di svolgimento delle conferenze dei servizi e riducendo i tempi di alcune procedure.
Critiche dalla consigliera Mennuni di Fratelli d’Italia: perché avete escluso lo stadio Flaminio?
NESSUNA RISTRUTTURAZIONE PER FLAMINIO E CAMPO TESTACCIO
Nel corso della commissione l’assessore Onorato ha spiegato che lo stadio Flaminio e il campo Testaccio sono esclusi dall’ambito dei finanziamenti del Pnrr appositamente dedicati alla costruzione e rigenerazione di impianti sportivi. E ha indicato nelle 14 strutture chiuse e abbandonate di proprietà del Comune di Roma, quelle tra cui operare una scelta. Anche l’impianto di nuova costruzione dovrebbe ricadere in una delle aree chiuse. Onorato ha specificato che finora il Comune non ha una lista di priorità ma sta facendo una scelta di massima. L’assessorato ha coinvolto anche l’avvocatura perché tra gli impianti chiusi che potrebbero essere scelti dal Comune per usufruire dei fondi del Pnrr ci sono dei contenziosi. Le cause in corso potrebbero quindi determinare una scrematura delle aree sulle quali intervenire. Onorato nel corso dell’intervento ha attaccato anche la vecchia amministrazione per inefficienza. L’assessore ha affermato che non erano presenti negli uffici piani di fattibilità per gli impianti chiusi e abbandonati. La consigliera di Fratelli d’Italia Mennuni, interpellata dal Caffè di Roma, ha criticato l’amministrazione capitolina per l’esclusione dello stadio Flaminio dai fondi del Pnrr. “A parte la fretta che c’è e l’esigenza di una semplificazione amministrativa siamo preoccupati che i fondi non si disperdano in rivoli. Ha dichiarato Mennuni, la quale ha spiegato che:”sarebbe stato rilevante intercettare i fondi per il Flaminio. A sei mesi dall’insediamento della nuova amministrazione denunciamo che nulla si sta facendo per lo stadio romano.” Il consigliere dei Verdi Bonessio invece nel corso della seduta ha chiesto che nei criteri di scelta che l’assessorato allo sport sta elaborando per ottener i fondi europei sia inserita anche l’esigenza di soddisfare attività sportive o tipologie di impianti poco presenti sul territorio comunale.