Sono ben sedici gli oli di quattordici diverse aziende del Lazio ad aver superato le selezioni regionali ed a concorrere al Premio Nazionale Ercole Olivario, il vincitore verrà proclamato a Pergugia sabato 26 marzo. Per la categoria Dop: l’Azienda Agricola DueNoveSei con l’olio DueNoveSei Sabina DOP; l’Azienda Agricola Alfredo Cetrone con l’olio Cetrone Colline Pontine DOP; l’Azienda Agricola Cosmo di Russo con l’olio Don Pasquale Colline Pontine DOP; l’Azienda Agricola Biologica Paola Orsini con l’olio Colline Pontine DOP Monovarietale Itrana; la Società Agricola Colli Etruschi con l’olio EVO DOP Tuscia; l’Olivicola di Canino Soc. Agricola Cooperativa a r.l. con l’olio DOP Canino e l’Azienda Agricola Etruscan Kantharos di Gelsomini Flavia con l’olio Etruscan Kantharos DOP Canino. Per la categoria Extravergine: l’Azienda Agricola Biologica Americo Quattrociocchi con l’olio Olivastro; l’Azienda Agricola Alfredo Cetrone con l’olio Cetrone In; l’azienda Mater Olea s.r.l. Agricola con l’olio Mater Olea Elegante, l’Azienda Agricola Casino Re con l’olio Casa Rossa; l’Azienda Agricola Cosmo di Russo con l’olio Verdemare; il Frantoio Cioccolini con l’olio Caninese Monocultivar; l’Azienda Agricola Biologica Alessandro Scanavini con l’olio Bel Colle; l’Azienda Agricola Adria Misiti con l’olio Le Camminate e l’azienda Guglietta s.r.l. con l’olio Guglietta. I migliori oli extravergini d’Italia, vincitori della 30esima edizione dell’Ercole Olivario saranno decretati dalla giuria nazionale del concorso, composta da 16 degustatori professionisti provenienti da tutte le regioni italiane partecipanti al concorso, riunitasi a Perugia in questi giorni per le sessioni di assaggio, che termineranno venerdì 18 marzo. La cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori della 30esima edizione del concorso Ercole Olivario, si terrà a Perugia il prossimo 25 e 26 Marzo. Durante la conferenza stampa, alla presenza del Presidente di Unioncamere, Andrea Prete; del Presidente del Comitato di coordinamento del concorso e presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni; del Segretario Generale Ass. Camere Commercio Italiane all’Estero, Domenico Mauriello; del Direttore generale Agenzia ICE, Roberto Luongo; del Presidente Italia Olivicola, Gennaro Sicolo e di David Granieri, Presidente UNAPROL – Consorzio Olivicolo Italiano; oltre agli oli finalisti, sono stati illustrati i numeri e le novità della XXX edizione del premio. “Investire sulle aree a vocazione agroalimentare, scommettendo sulla qualità e il richiamo dei territori e dei suoi prodotti, come l’olio, è la direzione verso cui puntare per offrire alle piccole imprese un percorso di crescita e valorizzare i territori” ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “La filiera dell’olio conta oltre 400 mila aziende agricole specializzate, ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive. Le Camere di commercio sono pronte a fare la loro parte, perché sappiamo che occorre partire dai territori, puntando anche sul turismo esperienziale, fatto di ricchezze enogastronomiche, di cui l’olio rappresenta certamente un prodotto di punta, per conquistare l’interesse dei viaggiatori italiani ed esteri”. L’intervento di Roberto Luongo, Direttore generale Agenzia ICE, partendo dall’accento posto sul ruolo fondamentale svolto dal Premio Ercole Olivario nella valorizzazione dell’immagine dell’olio italiano di qualità nel contesto internazionale, ha portato all’attenzione della platea un tema di stretta attualità, legato alle ricadute negative della crisi bellica Russia-Ucraina sull’export oleicolo nazionale, che nel 2021 ha raggiunto il valore record di un miliardo e mezzo di euro. Infatti, ha ricordato Luongo, “per quanto riguarda le esportazioni di olio italiano, la Russia si colloca all’8° posto al mondo e l’Ucraina invece al 32° per un valore complessivo di circa 50 milioni di euro”. Esprimendo preoccupazione per la prospettiva di perdere quote di mercato, il direttore dell’Agenzia ICE ha dichiarato che “occorrerà lavorare per cercare di recuperare altrove questi 50 milioni di euro che saranno perduti in conseguenza della crisi in atto, impegnandosi per limitare l’impatto negativo sul settore dell’olio italiano”.