Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, impegnato da mesi nel contrasto alla diffusione del Covid-19, è anche al lavoro per migliorare e implementare l’offerta sanitaria territoriale, legata alle patologie ordinarie anche dette no-Covid. In questo senso, le vere sfide del 2022 sono e saranno il concreto e coerente utilizzo dei fondi Pnrr e la guerra alle liste di attesa, forse la criticità più grande di questi quasi dieci anni di amministrazione regionale del presidente Nicola Zingaretti. Ne abbiamo parlato con l’assessore D’Amato in una intervista interessante e ricca di spunti riflessivi.
Assessore, prima di tutto posso chiederle di fare il punto sul Covid nel Lazio?
“Siamo in una fase di calo, sia della incidenza, sia nel caso dell’RT e questo sta portando a una minor pressione sulla rete ospedaliera del nostro territorio. Dunque, possiamo dire che è un quadro complessivamente in miglioramento. Questo chiaramente non vuol dire che il Covid è alle nostre spalle ma significa che i vaccini hanno funzionato e che, a mio giudizio, prima dell’autunno o già dal mese di settembre sarebbe opportuno partire con un richiamo generalizzato, se possibile anche con dei vaccini che siano aggiornati alle varianti: questo sarebbe molto importante”.
Per prenotare una prestazione sanitaria basterà un click. Da fine marzo si inizierà con 39 prestazioni ‘critiche’
Attualmente come si procede con la quarta dose del vaccino?
“In questo momento stiamo procedendo con i soggetti estremamente vulnerabili, come trapiantati, dializzati, e con coloro che hanno avuto una bassa immunizzazione con le tre dosi di vaccino precedenti. Dunque nella nostra Regione abbiamo già iniziato ed è coinvolta una platea di circa 50mila persone”. Si torna a parlare di liste di attesa, un problema oggettivamente irrisolto in questi ultimi 10 anni di amministrazione Zingaretti.
Tanti piani annunciati e pochi risultati definitivi: cosa non è andato bene?
“Va innanzitutto detto che in questi dieci anni il sistema sanitario del Lazio è cresciuto qualitativamente: non lo dico io ma lo dicono i cosiddetti Lea, Livelli Essenziali di Assistenza, che sono parametri monitorati per tutte le regioni: noi nove anni fa stavamo sotto la soglia di insufficienza (-160 punti), mentre oggi siamo sopra i 203. Il che significa che complessivamente il sistema sanitario sta erogando delle cure migliori in tutti i suoi aspetti. Per quanto riguarda il governo delle liste di attesa, noi ci aspettiamo molto dagli investimenti del Pnrr: stiamo parlando di circa 670 milioni programmati per potenziare tutta la rete territoriale per la presa in carico dei cronici e per l’ammodernamento delle tecnologie e delle grandi macchine, come Tac, Risonanze Magnetiche, Pet. Investimenti importanti che, sono convinto, porteranno benefici già dai prossimi mesi”.
A proposito di contrasto alle lunghe liste di attesa, a breve dovrebbe giungere una grandissima novità: sarà possibile prenotare alcune prestazioni mediche tramite un click. Come funziona la nuova procedura digitalizzata?
“Stiamo lavorando su una vera e propria rivoluzione digitale che porterà presto il cittadino del Lazio – ad esempio, attraverso un computer o un semplice smartphone con cui inquadrerà il Qr-Code della ricetta dematerializzata – a prenotare una prestazione, a scegliere dove farla e a pagare eventualmente anche il relativo ticket on Line, in maniera semplice e veloce. Abbiamo deciso di offrire questo innovativo servizio prendendo spunto dal periodo Covid, dalla cui esperienza abbiamo imparato a velocizzare e molto tutta la parte informatica: ricordo che in questi due anni, infatti, sono state ben 13 milioni e mezzo le prenotazioni on line di dosi di vaccino”.
Quali prestazioni sanitarie si potranno prenotare? Quando partirà precisamente la nuova applicazione?
“Entro la fine del mese di marzo, inizio del mese di aprile, confidiamo di partire con questo nuovo sistema che a mio avviso consentirà di snellire le procedure e offrire un servizio migliore all’utenza del nostro territorio regionale. Per quanto concerne le prestazioni, potranno essere prenotate 39 prestazioni critiche (inserite nel piano nazionale delle liste di attesa, ndr), definite dal ministero della Salute e che tutte le regioni devono monitorare (esempio: dalla diagnostica per immagini alle analisi cliniche, fino alle visite specialistiche sia nei centri delle diverse Aziende sanitarie locali o nelle grandi aziende ospedaliere di Roma e del Lazio). Questo sistema digitale, vorrei ricordarlo, si affiancherà alle altre modalità di prenotazione già presenti: contattando il numero unico regionale di prenotazione (il Recup) o recandosi fisicamente nei centri di prenotazione”.
I vaccini hanno funzionato. A settembre sarebbe opportuno fare un richiamo generalizzato
Possiamo affermare che il 2022 sarà l’anno della sconfitta del Covid, mentre il 2023 l’anno della rivoluzione digitale e della implementazione della sanità territoriale?
“Sicuramente il 2023 dovrà essere l’anno della digitalizzazione spinta e del potenziamento della sanità territoriale: un doppio aspetto su cui, come detto, stiamo lavorando con impegno e dedizione. Ad esempio dopo quindici anni abbiamo reclutato psicologi nei consultori: una scelta che rappresenta un segnale di grande attenzione per il nostro territorio e per la nostra comunità. Per quanto riguarda la sconfitta del Covid, invece, quella sarà un po’ più complicata poiché, essendo una pandemia globale, potrebbe rappresentare ancora una battaglia lunga e dura, sperando che non nascano nuove varianti da qualche parte del mondo che possano in qualche modo andare ad inficiare il lavoro fatto finora”.