IL NUMERO VERDE A CUI TELEFONARE
La task force, attiva dal 3 marzo, comprende al suo interno circa 30 associazioni che stanno contribuendo, con il lavoro di centinaia di volontari, alla presa in carico delle tante richieste di aiuto che arrivano quotidianamente: le chiamate al numero verde “Emergenza Ucraina’ (800.93.88.73) sono tantissime e arrivano da chi è in viaggio, da chi chiede una sistemazione per i propri parenti che stanno scappando ma sono ancora in Ucraina, da chi è appena arrivato e non sa dove andare. Sono state circa 2000 finora le telefonate (ma la media è di 300 al giorno) e 500 i messaggi lasciati in segreteria, mentre sono già 140 gli ucraini accolti dalla Capitale con 200 posti letto attivati.
Nel Lazio sono già operativi 10mila posti per l’alloggio temporaneo dei profughi ucraini
ROMANI IN CAMPO

Ma è partita già la gara di solidarietà e sono tanti i romani che in queste ore stanno mettendo a disposizione le proprie abitazioni per ospitare chi scappa dalla guerra. “La task force serve da raccordo sia per le richieste di aiuto che per le tante e diverse offerte di collaborazione – racconta la Funari – per costruire una risposta il più possibile attenta e integrata; che dovrà adattarsi ogni giorno alle specifiche esigenze, per offrire anche un orientamento all’accesso ai servizi”.
REGIONE E PROTEZIONE CIVILE
A inizio settimana, inoltre, il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha istituito un’Unità di crisi, con Prefettura, Questura e Comune di Roma, per coordinare un flusso che purtroppo sarà in continuo aumento, visto che all’8 marzo il numero di ucraini che aveva lasciato il proprio paese era già di oltre due milioni. “Abbiamo voluto confermare il pieno sostegno da parte della Regione Lazio ai cittadini e alle cittadine ucraine – ci ha spiegato il Presidente Zingaretti -. Nei giorni scorsi abbiamo ospitato i primi studenti che dovevano tornare nel loro paese di origine e due giorni fa è partito il primo convoglio di medicinali. Collaboriamo con la Ong Intersos per la realizzazione di un campo profughi in Polonia e a Roma si è tenuta la prima riunione dell’Unità di Crisi regionale alla presenza del Sindaco della Capitale per prepararci ad accogliere nel modo migliore i profughi”. Non poteva mancare il supporto della Protezione civile regionale che ha fatto sapere, dopo una prima mappatura, di aver a disposizione 10mila posti per l’accoglienza dei profughi, da allocare in strutture alberghiere del territorio, ma si tratta di una rete destinata a crescere: si sta già provvedendo a ricevere la disponibilità ad accogliere di altre strutture in tutte le province della Regione. In un secondo momento i profughi saranno gestiti attraverso la rete SAI (il Sistema di Accoglienza e Integrazione) e i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), in coordinamento con il Ministero dell’Interno e in sinergia con tutte le altre regioni italiane. Il Lazio inoltre ha dato la disponibilità al Sistema nazionale di Protezione civile ad ospitare pazienti ucraini che hanno bisogno di cure, in particolar modo bambini. “Ci muoviamo nell’ambito della CROSS – ha detto Zingaretti – e mettiamo a disposizione la nostra esperienza con i team medici coordinati da Ares 118 e gli specialisti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù”. La prefettura di Roma ha infine specificato che per i profughi ucraini è previsto il riconoscimento della “protezione temporanea” (cioè un permesso di soggiorno di 12 mesi che permette di trovare un impiego e di usufruire anche dei servizi di alloggio e assistenza sanitaria senza l’obbligo di fare richiesta di asilo), rinnovabile almeno per altri 12 mesi.