Gualtieri chiede aiuto a Draghi e il premier risponde. Potrebbe arrivare dal capo del Governo la mano giusta per non far precipitare subito il sindaco di Roma nel pantano costato la poltrona a Virginia Raggi, suo predecessore. L’incontro è da ricordare, martedì 16 novembre. Presenti Roberto Gualtieri e Mario Draghi. Tanta cordialità e soprattutto tante richieste da parte dell’invitato. Temi cardine, il Giubileo del 2025, l’Expò del 2030 che Roma spera di aggiudicarsi, e soprattutto la governance di Roma, la riforma statutaria che dovrebbe portare maggiori poteri (e fondi) alla Capitale. Un appuntamento che ha subito reso più forte Gualtieri, che da primo cittadino di Roma Capitale e ex ministro dell’Economia ha dato così prova dei suoi ottimi rapporti con l’esecutivo. Il primo risultato ottenuto, lo sblocco dei 5 milioni del sub-emendamento al decreto legge Infrastrutture da utilizzare subito per il rifacimento di strade. “È stato un incontro molto positivo – ha spiegato Gualtieri – in cui abbiamo affrontato tutti i temi principali che riguardano il futuro e il rilancio di Roma a partire dal Pnrr e i progetti più importanti. Abbiamo discusso molto di infrastrutture, mobilità e poi delle grandi sfide del Giubileo e dell’Expo. È stato un colloquio molto utile e l’avvio di un dialogo che – ha concluso il primo cittadino – proseguirà anche nei prossimi giorni”.
1 MILIARDO E MEZZO PER IL GIUBILEO
Riguardo a uno degli aspetti amministrativi chiave, ossia lo stanziamento di fondi adeguati, il sindaco si è mostrato fiducioso: “Ho trovato una grande attenzione, un grande impegno da parte del presidente Draghi nei confronti di Roma e del suo futuro. Il governo ha fatto già molto, a partire dalle risorse che avevamo chiesto per il Giubileo, 1 miliardo e 450 milioni di euro, che sono state stanziate nella legge di bilancio, fino ai nuovi fondi per le infrastrutture per il trasporto rapido di massa che sono stati inseriti in manovra e poi, naturalmente, le risorse del Pnrr rispetto alle quali c’è una grande volontà di supporto e collaborazione per fare in modo che questa straordinaria opportunità venga colta dalla Capitale d’Italia”. Dall’appuntamento non poteva restare fuori la piaga rifiuti: “Parteciperemo al bando del Pnrr – ha aggiunto Gualtieri – per la realizzazione di impianti moderni per i rifiuti, vogliamo realizzare come da programma due biodigestori anaerobici. Ama farà domanda, il Pnrr è uno degli strumenti della nostra strategia per dotare Roma di impianti adeguati”.
AL LAVORO SU RIFIUTI E METROPOLITANE
“Alla fine di ottobre”, ha spiegato a margine Gualtieri, già bersagliato sui social per i bidoni carichi, “c’è stato un guasto di un impianto a Frosinone che sta rallentando la raccolta. Stiamo lavorando senza sosta per risolvere questo problema e speriamo, già nei prossimi giorni, di poter uscire dalla situazione di difficoltà che riguarda la raccolta ordinaria”. Tra le soluzioni al vaglio quella di portare i rifiuti ad Aprilia, cominciando con 250 tonnellate al giorno. In merito alla mobilità, Gualtieri, invece, ha poi ricordato lo sblocco di 450 milioni non spesi da anni, tanto citati in campagna elettorale: “Abbiamo prospettato al governo l’esigenza di rafforzare nel breve-medio periodo le risorse che già sono state stanziate per migliorare strutturalmente la rete dei trasporti. Abbiamo presentato la nostra idea di sviluppo delle metropolitane che, in futuro, avrà bisogno di nuovi finanziamenti”.
LE COMMISSIONI
Restano da formalizzare le presidenze delle undici commissioni. Quella per Expo 2030 andrà a M5S Virginia Raggi, quella per il Pnrr alla civica di Carlo Calenda. La maggioranza, insomma, apre alle opposizioni, o più precisamente le ricompensa. Nello scontro rimasto a due tra Gualtieri e Michetti, infatti, i voti dei grillini e dell’ex ministro sono stati riversati su Gualtieri.
ASPETTANDO LA BEFANA
Intanto Roberto Gualtieri si trova a fare i conti con un’altra grana che ai romani non piacerà affatto. In Piazza Navona quest’anno non arriverà la befana. Non ci saranno né banchetti, né giostre, ma non per colpa del Covid. Alla base un pasticcio burocratico della vecchia giunta. E ora non ci sarebbero i tempi tecnici per allestire un bando.