Stefano Di Niola, classe 1970, dirigente della CNA Nazionale, nei quasi trent’anni di attività ha svolto, tra l’altro, incarichi nell’ambito delle relazioni sindacali, delle politiche contrattuali e formative e dell’internazionalizzazione. Dal 2018 ha preso il posto di Lorenzo Tagliavanti come Segretario della CNA del Lazio
Segretario, i dati sul Pil sono incoraggianti, anche per la Regione Lazio e per la città di Roma certo dobbiamo recuperare molto terreno.
“Sicuramente. La ripresa c’è e ci aspettiamo che si rafforzi, ma c’è ancora da lavorare per cercare di sostenere le imprese che hanno perso terreno durante questa fase pandemica. Un fatto significativo è quello evidenziato da un nostro sondaggio realizzato prima della chiusura estiva: oltre il 26% delle attività interpellate hanno scelto di lavorare per tutto il mese di agosto, nel tentativo di recuperare gli introiti perduti a causa del covid. Tuttavia, è innegabile che siano segnali di rilancio, in particolare per il settore dell’edilizia, anche grazie alla spinta offerta dai bonus e al fermo dello scorso anno”.
La Regione Lazio si trova in zona bianca da un po’, sembra anche che non siano stati fatti gli errori dell’estate scorsa, dal punto di vista delle piccole imprese che mesi sono stati?
“Sono stati mesi complessi, pieni di false partenze e di incertezze, che hanno minato le risorse economiche e psicologiche dei nostri imprenditori. Tuttavia, non è venuto meno il desiderio di fare impresa e di rendere la nostra regione più attrattiva ed includente”.
Alcuni dati riferiscono che c’è una ripresa dell’imprenditoria straniera…è un segnale positivo o va letto in altro modo?
“Si tratta di un segnale che va interpretato in maniera positiva e che si riaggancia alla storica vocazione della nostra regione, che da millenni si rivela come multiculturale, inclusiva e accogliente”.
Quali sono in questo momento i settori più vulnerabili e come state cercando di aiutarli?
“Penso soprattutto alla filiera del turismo che a Roma garantiva oltre il 15% del pil locale e che è stata ferma per quasi due anni. In questo senso, è necessario mettere in atto alcune iniziative fondamentali per il rilancio del settore: subito una moratoria fiscale e sugli affidamenti bancari e la soluzione della complessa questione degli affitti. Abbiamo apprezzato il provvedimento della Regione Lazio, Più notti, più sogni che ha cercato di rilanciare in maniera concreta il turismo locale”.
In questo autunno si riproporrà il problema dello stop ai licenziamenti, prorogato ulteriormente, ma che prima o poi dovrà finire. Che previsioni avete?
“Il blocco dei licenziamenti, che è stato prorogato per il commercio e per pubblici esercizi, dovrà essere superato per consentire al mercato del lavoro di rientrare nel suo funzionamento fisiologico. L’utilizzo dei tanti miliardi di risorse pubbliche per sostenere il reddito dei lavoratori durante la fase acuta della pandemia ha funzionato, ma ora bisogna tornare alla normalità. Se il covid allenterà la sua morsa, come speriamo e crediamo, non ci sarà “macelleria sociale” e ci si avvierà al recupero dei posti di lavoro perduti in questi ultimi 18 mesi”.
L’indennità per coprire le quarantene da contatto con persone positive al covid ha scatenato polemiche dei sindacati. A farne le spese saranno soprattutto gli imprenditori privati.
“Non si può scaricare l’onere economico sui datori di lavoro. Non ci sono le risorse per sostenere la portata della pandemia, ma soprattutto non è giusto e opportuno che questo avvenga a scapito degli imprenditori”.
Campagna vaccinale e fondi dal Recovery, che anno sarà per le imprese?
“Speriamo che la campagna vaccinale arrivi il prima possibile a coprire il più alto numero di cittadini residenti nel Paese, una condizione necessaria alla piena ripresa della nostra economia. Auspichiamo inoltre, che la carenza di materie prime e di manodopera specializzata possa non compromettere le opportunità che si produrranno con il PNRR”.