RAGGI: “ACCORDI? CI SONO TEMI NON BARATTABILI”
Raggi non specifica chi, o da quale parte, le abbia “proposto di tutto”, lasciando così cadere il dubbio su tutti, compreso il partito di cui fa parte. E sulla necessità di stringere accordi in ottica elettorale, Raggi non si dice contraria “ideologicamente” ma precisa che “ci sono alcuni temi sui quali è anche bene confrontarsi ma tanti altri che non sono assolutamente barattabili. Su lavoro, legalità, sanità pubblica, investimenti per le periferie non scenderò mai ad alcun compromesso”.
ATAC, RAGGI: “NON POSSIAMO FARE UN PERCORSO INSIEME A CHI VUOLE PRIVATIZZARE”
Scendendo ancora più nello specifico, la sindaca Raggi parla di Atac: “Sono convinta – scrive – che Atac, l’azienda di trasporti di Roma, debba rimanere pubblica perché ha il compito di garantire il proprio servizio anche nelle periferie”.
“È evidente che, ad esempio, con chi vuole privatizzare Atac non possiamo fare un percorso insieme perché in un modo o nell’altro prima o poi ci divideremmo”. Ma chi è che, finora, si è espresso in favore della messa a gare del servizio di trasporto pubblico di Roma? Per primi certamente i Radicali, +Europa e Volt, che sostengono l’esito del referendum che, nel 2018, ha registrato la vittoria del Sì.
TPL ROMA, QUEL REFERENDUM DIFESO DAI RADICALI
«Il tema della liberalizzazione del Tpl – ha dichiarato a gennaio scorso Massimiliano Iervolino, segretario dei Radicali – non è dirimente ma certamente molto importante per la nostra permanenza nel centrosinistra, come lo è quello sui rifiuti».
Sul trasporto pubblico di Roma Virginia Raggi si pone, quindi, su un piano totalmente opposto. “Il settore pubblico, se ben gestito – scrive la sindaca – può essere concorrenziale con il privato e in molti casi offrire un servizio anche migliore. Questo cammino lo abbiamo intrapreso anni fa tra mille difficoltà e – va ammesso – anche qualche errore. Non intendo interromperlo. Andiamo avanti con coraggio”.