Ieri decorreva l’anniversario della morte di Valerio Verbano, giovane militante di Autonomia Operaia che venne freddato con un colpo di arma da fuoco il 22 febbraio 1980 a 19 anni, da 3 uomini incappucciati. Nonostante le lunghe indagini e la rivendicazione dai parte del movimento fascista dei Nar, l’omicidio è ancora senza un colpevole. Ieri il Consigliere Delegato di Città metropolitana di Roma Marco Tellaroli ha partecipato alla commemorazione per l’Anniversario dell’uccisione di Verbano a nome della città di Roma.
IL MAXI MURALE DEDICATO A VALERIO
Mentre al Tufello è stato realizzato un maxi murale con il volto di Valerio Verbano sulla facciata dell’Istituto professionale ‘Federico Cesi’, in via delle Isole Curzolane, al III Municipio. L’opera è firmata dal noto street artist napoletano Jorit.
L’idea nata un anno fa, ma è stata rallentata dal covid, ma alla fine ieri è stata inaugurata. Presenti anche il vicepresidente del III Municipio, Stefano Sampaolo, l’assessore alla cultura del III Municipio, Christian Raimo, la consigliera regionale del Pd Marta Leonori.
L’UCCISIONE DI VERBANO NEL 1980
Valerio Verbano venne ucciso nella sua casa di via Monte Bianco nel 1980. Attivista militante, appartenente all’area di Autonomia Operaia, venne ucciso con un colpo di arma da fuoco da tre uomini armati che gli tesero un agguato, introducendosi in casa sua, immobilizzando i genitori e aspettando il suo rientro per colpire mortalmente.
GEOGRAFIA ANTIFASCISTA AL TUFELLO
“Grazie a Jorit e a tutti quelli che hanno avuto questo sogno e che si sono impegnati. Si crea così una piccola geografia antifascista in questo territorio, che sono le pietre d’inciampo, il monumento al giudice Amato, c’è via Monte Bianco e oggi anche questo”, ha commentato il vicepresidente del III Municipio, Stefano Sampaolo, che ha aggiunto: “Veder procedere questa opera, è stato emozionante. Quello che spero è che ognuno di noi continui ad emozionarsi e continui a riflettere. Spero che gli studenti dei licei passando qui, possano interrogarsi su chi era Valerio Verbano. Quello che può essere utile è che queata memoria non sia qualcosa di retorico ma qualcosa che entra nella nostra vita quotidiana”.
“UN QUARTIERE VIVO, NON UN DORMITORIO”
L’autore del maxi graffito, Jorit, ha commentato: “Quello che mi ha colpito durante la realizzazione è il senso molto forte di comunità che c’è qui. Un quartiere vivo e non un dormitorio. Lascio un pezzo di cuore qui su questo muro“. Foto Agenzia Dire