IL RUOLO DI ELISA IORIO
A promuovere l’azione Elisa Iorio, avvocato a Roma e vice procuratore onorario a Latina. Altri ricorsi della categoria, intanto, restano ancora al vaglio della magistratura. La protesta dei giudici precari, intanto, continua a montare a livello nazionale, e Roma sta diventando il fulcro con ripetuti flash mob in toga. A dicembre i precari della giustizia romani si sono ritrovati sulla scalinata del Palazzaccio, il 7 gennaio nel cortile di piazzale Clodio. Tra giudici onorari di tribunale, giudici di pace e vice procuratori onorari di Roma e dell’intero distretto, i manifestanti erano un centinaio e ad appoggiarli ancora una volta anche alcuni magistrati togati come il procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli, e il pm Eugenio Albamonte, ex presidente di Anm.
IL SOSTEGNO DELL’ANM
Un tema caldo quello dei magistrati non professionali che ha appena incassato altre due novità: l’apertura di Anm (Associazione Nazionale Magistrati) a concedere i giusti riconoscimenti ai colleghi non togati in servizio da molti anni, e un comunicato di solidarietà del presidente vicario del tribunale di Roma Antonino La Malfa e del procuratore capo Michele Giarritta Prestipino. ”Il loro apporto è indispensabile”, hanno scritto La Malfa e Prestipino, ”sia alla celebrazione delle udienze innanzi al giudice di pace, coperte al 100% da vpo, sia innanzi al tribunale in composizione monocratica, tenute oltre il 90% da vpo, nonché nell’attività d’ufficio che può essere loro delegata”.
“NON POSSIAMO APPLICARE IL DIRITTO E NON AVERE DIRITTI”
Olivia Mandolesi, rappresentante del consiglio giudiziario e vpo a piazzale Clodio, ora auspica che ”la pronuncia del tribunale di Roma acceleri la tanto attesa riforma della magistratura onoraria. Siamo stremati”. La protesta è continuata con l’astensione dalle udienze dal 19 al 22 gennaio: a Roma hanno aderito il 90 per cento degli onorari. ”La nostra è una sommossa, un movimento per rivendicare diritti, diritti giuslavoristici di base”, ha detto Raimondo Orrù, pubblico ministero onorario a piazzale Clodio e presidente nazionale di Federmot, la federazione dei magistrati onorari di tribunale. ”Non possiamo applicare il diritto e non avere diritti”, ha precisato Orrù. Guadagnano 98 euro lorde a udienza, massimo 15 al mese, con un carico di 30 fascicoli alla volta. Per lo più sono avvocati applicati nel ruolo di giudici e pm davanti agli uffici del tribunale monocratico o del giudice di pace. Per incompatibilità non possono svolgere altre professioni. O meglio, per esempio, posso svolgere la professione di avvocato solo in un altro circondario.
LE REAZIONI
Tra i primi a commentare la sentenza l’ex consigliere del Csm e giudice romano Aldo Morgigni, componente del Comitato direttivo centrale dell’Anm. ”Il tribunale ha stabilito anche che i giudici onorari hanno anche diritto ad una retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del loro lavoro e comunque sufficiente ai sensi dell’articolo 36 Costituzione, ossia sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. ”Si tratta della prima decisione nazionale che riconosce a centinaia di magistrati onorari la violazione dei diritti riconosciuti dal diritto europeo, ampliando l’orientamento espresso dalla Corte di giustizia europea, che si era pronunciata solo sul diritto alle ferie retribuite. La decisione del tribunale di Roma arriva proprio nel momento in cui la riforma della magistratura onoraria è nuovamente oggetto dei lavori del parlamento. Ora si aprono scenari nuovi”.
PROCURATORE CAPO, ATTESA PER LA SENTENZA DEL TAR
A piazzale Clodio, intanto, è attesa un’altra decisione. Il Tar del Lazio, infatti, che da settimane si e’ riservato sui ricorsi proposti da Marcello Viola, Giuseppe Creazzo e Francesco Lo Voi contro la nomina di Michele Prestipino come procuratore di Roma dovrebbe decidere ormai a giorni. Nell’udienza che si e’ svolta da remoto a dicembre, nel rispetto delle misure anticovid, i tre ricorsi sono stati discussi singolarmente con le parti che avevano gia’ depositato memorie e repliche. Il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e il procuratore generale di Firenze Marcello Viola avevano infatti proposto, innanzi al Tar, autonomi ricorsi giurisdizionali contro la nomina di Prestipino, che aveva avuto ampi riconoscimenti, sancita dal Csm il 4 marzo scorso. La decisione del Tar è attesa nelle prossime settimane.