Avvvocato, Come è andata?
“All’improvviso sedicenti hacker hanno interrotto l’incontro e inveito contro il Partito Democratico e contro le donne presenti, insultate pesantemente solo perché appartenenti alla nostra comunità. Un’interruzione premeditata sull’intervento della consigliera Mattia, offesa direttamente insieme con me, che sono anche la segretaria del Circolo. Gli aggressori ci hanno costretto a fermare i lavori per alcuni minuti e ad ascoltare le loro invettive urlate in simultanea, con caratteristiche tipicamente squadriste. Non potendo aggredire in questo periodo fisicamente (come altre volte accaduto) le nostre sezioni, si sono adeguati al lavoro via internet del PD. Sotto la minaccia di carpire dai nostri computer tutti i nostri dati sensibili, hanno anche tentato di far abbandonare la piattaforma alle persone collegate. Un’aggressione politica e sessista, seguita negli stessi giorni da altre, seppur con modalità più blande, in riunioni dove erano presenti anche alcuni nostri esponenti. Non ci fermeranno comunque. Abbiamo denunciato, ora indaga la procura”.
Per lei potrebbe essersi trattato del frutto della tensione per le prossime elezioni comunali?
“Non possiamo escluderlo. Ci sono state frasi contro il Partito Democratico o inneggianti a simboli della destra estrema. Spetterà agli inquirenti verificarne la matrice. Certamente le prossime elezioni amministrative saranno una competizione di rilievo nazionale, che avranno in ballo la rinascita della nostra Capitale, a partire da alcune riforme strutturali, come quella della sua governance. Ora che il Pd è anche al Governo, non possiamo perdere questa occasione. I romani hanno una grande voglia di partecipazione e tutto il Pd Roma si sta già impegnando per un lavoro sereno e su temi concreti”.
A tal proposito, non pensa che ci sia un ritardo nella presentazione del candidato? Virginia Raggi non ha mai avuto tentennamenti sul suo bis.
“Non abbiamo mai scelto un candidato così in anticipo. Le primarie in cui prevalse Marino si svolsero ad aprile, mentre quelle vinte da Giachetti a marzo. Nemmeno il centrodestra ha ancora un nome. Attualmente il tavolo del centrosinistra, a cui partecipano, oltre al Pd, circa 60 partiti e associazioni, sta lavorando al programma di coalizione. Si tratta di un grande lavoro sui temi che dovranno essere al centro dell’azione del nuovo governo della città, preliminare alla scelta del candidato. Spero emerga presto un nome ampiamente rappresentativo di tutta la coalizione e che non potrà non tenere conto anche del ruolo del Pd. Ma in questo momento dobbiamo offrire ai romani un progetto chiaro ed una visione unitaria del prossimo sviluppo di Roma. Questo è stato il grande limite della Giunta Raggi, nata sulla rabbia, ma senza un’idea di rinascita della Capitale. A Raggi il Pd in questi anni ha fatto un’opposizione decisa in Campidoglio e sosterremo mai un suo secondo mandato. Vedremo se poi la candidatura Raggi rimarrà fino alla fine”.
Che ne pensa della candidatura di Carlo Calenda?
“Calenda è una risorsa per il centrosinistra e ricordo che è stato il Pd a candidarlo alle ultime elezioni europee come capolista nel collegio del Nord-Est. Poi lui è uscito dal Partito Democratico ed Azione oggi partecipa al tavolo per il programma del centrosinistra capitolino. La sua è una candidatura importante e legittima, ma anche nel Pd al momento ci sono alcune candidature. Spero arriveremo alla scelta di un candidato unitario, altrimenti non si potrà prescindere dalle primarie, che, non dimentichiamolo, servono anche per le candidature alle Presidenze nei Municipi. L’emergenza Covid rende questa situazione più difficoltosa. Tuttavia abbiamo l’esperienza giusta per arrivare anche questa volta alla soluzione migliore. Per ora portiamo avanti un lavoro di squadra sul programma, dove serve il contributo di tutti”.
Lei è un avvocato. Piazzale Clodio è in crisi. Gli avvocati fermi e in difficoltà economica. C’è una ricetta del Pd.
“Questa situazione è frutto dell’emergenza sanitaria che ha investito tutti i settori economici e produttivi del Paese, nessuno ha soluzioni magiche. Un grande limite dell’azione sulla Giustizia penso sia stato di non aver predisposto linee guida unitarie su tutto il territorio, ma di aver lasciato ai singoli Uffici giudiziari la facoltà di organizzarsi autonomamente nel fronteggiare l’emergenza. Il risultato è che quotidianamente noi avvocati rileviamo regole diverse addirittura tra Giudici delle stesse Sezioni, all’interno del medesimo Tribunale. Inoltre l’Avvocatura durante questa pandemia ha sofferto molto la crisi economica ed ha mostrato le sue fragilità. Categorie ritenute tradizionalmente al riparo da crisi, in realtà sono divenute molto più deboli, con fasce, come giovani e donne, che anche in questi settori hanno bisogno di tutele. Questo Governo per la prima volta ha riconosciuto questo cambiamento, predisponendo anche nel nostro settore l’accesso a bonus, Cig e sgravi fiscali. L’estensione strutturale di alcune tutele anche a lavoratori autonomi e professionisti dovrà essere mantenuta anche dopo la fine dell’emergenza. Questo tema è nell’agenda del Partito Democratico.