“In riferimento all’articolo pubblicato dal Caffè, in data 8 ottobre 2020, dal titolo “Il centro commerciale Maximo si è trasformato in un affare di Stato” firmato con la sigla D.C., si precisa quanto segue:
nell’articolo c’è la frase “Proprio sull’architetto Esposito, in Campidoglio si vocifera di ‘strani’ atti d’obbligo da lei sottoscritti con il Gruppo Parnasi. Sarà così? Presto lo sapremo’”. Le procedure amministrative e gli atti conseguenti sono sempre nel pieno rispetto delle normative, della trasparenza e del rigore. Si precisa che nessun atto d’obbligo è stato mai sottoscritto dall’architetto Cinzia Esposito ma bensì la medesima, direttore del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, ha al contrario provveduto a respingere quello sinora proposto dalla controparte poiché non garantiva sufficientemente l’interesse pubblico”.
Firmata l'ordinanza per la rimozione dei rifiuti abbandonati
Al via la bonifica dell'area dell'ex Teatro Tendastrisce di Roma
L'area del V Municipio di Roma dove sorge l'ex Teatro Tendastrisce, struttura ormai chiusa da anni, è in stato di abbandono e degrado, piena di rifiuti...
