IL CASO IPA
Le spaccature ormai si riversano anche in Aula. Come qualche giorno fa per il voto contro gli sprechi e le criticità emerse nella gestione dell’Ipa, l’istituto di Previdenza e assistenza per i dipendenti di Roma Capitale. La proposta di delibera presentata dal consigliere Francesco Figliomeni (Fratelli d’Italia) e sottoscritta dalle opposizioni è stata votata anche da cinque esponenti del movimento cinquestelle: Maria Agnese Catini, Simonetta Ficcardi, Donatella Iorio, Marco Terranova e il solito Enrico Stefàno.
IL PORTABANDIERA DEI RIVOLTOSI
Stèfano, che appunto sembra il portabandiera dei ‘rivoltosi’, prova, con difficoltà, ad abbassare i toni: “Non ho ambizioni di fare il sindaco o avere ruoli particolari, ma voglio portare avanti una visione della città e lavorare con chi ha la mia st”sa visione”, avverte. ”Virginia – aggiunge Stefàno – deve prendere decisioni più nette e pure di rottura. Prenda esempio da Anne Hidalgo. La sua rielezione a Parigi è stata un plebiscito”. “Non abbiamo creato nessuna corrente con gli altri quattro colleghi presidenti di commissione – precisa il presidente della commissione Sanità -, abbiamo solo voluto mettere sul piatto un contributo alla discussione per la prossima consiliatura. A beneficio della città e anche di Virginia Raggi”. “Se mettesse al centro tutta una serie di temi la rivoterei – azzarda Stefàno – a partire da quello della demotorizzazione… Roma va ripensata, la città altrimenti muore”. Battute al vetriolo, da opposizione.
CHI ESULTA
Virginia Raggi, da parte sua, risponde agli attacchi (all’apparenza) senza (troppo) rancore.”Cambiare è lecito però a volte siete un po’ destabilizzanti – la risposta affidata al web -. Quello che trovo più difficile da accettare e capire è l’ingiustizia di alcune affermazioni. Finché avrò forza e voglia continuerò a guidare questa nave consentendovi di fare i vostri percorsi politici e di sparare anche contro di m”. La capogruppo alla Pisana Roberta Lombardi (nota grillina anti Raggi) ha esultato all’annuncio dei cinque ‘ribelli’: “Meno male. Qualcuno che ragiona nel gruppo comunale c’è allora”. I cinquestelle cercano così di calibrare il loro peso nel Movimento. “Crediamo – è l’annuncio – che la strada giusta sia quella del confronto e del dibattito con tutte le forze civiche, sociali e politiche”. Sicuramente non con il Pd, però. Almeno secondo il capogruppo Giulio Pelonzi: ”L’effetto Raggi a Roma è stato quello di aver trasformato i cinquestelle in un arcipelago di componenti in guerra tra loro. Noi sul piatto vogliamo mettere l’unità del centrosinistra e un serio programma per governare Roma”.