Sono state, quindi, contattate le autorità competenti degli Stati interessati, attraverso gli strumenti di cooperazione internazionale vigenti, per l’attivazione dei controlli nei confronti dei soggetti ritenuti più a rischio. I sospetti della Guardia di Finanza sono stati confermati quando i “corrieri”, giunti a destinazione, sono stati trovati in possesso di oltre 80 chilogrammi di stupefacenti – tra cocaina ed eroina – presso gli aeroporti intercontinentali di Roma, ma anche Lilongwe (Malawi), Nairobi (Kenya), Addis Abeba (Etiopia), Ginevra (Svizzera), Bruxelles (Belgio), Parigi (Francia), Fort De France (Francia) e Amsterdam (Olanda).
Sei persone, preventivamente individuate esaminando le liste dei passeggeri in arrivo presso lo scalo romano, sono state fermate con la collaborazione dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con 24 chili di droga al seguito. L’ingente quantitativo, grazie all’elevata purezza della droga, avrebbe consentito di immettere sul mercato oltre 1.600.000 dosi, garantendo ai trafficanti guadagni per oltre 50 milioni di euro. L’operazione rientra nel più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti messo in campo negli scali aeroportuali e portuali di accesso alla Capitale.