Era presente niente meno che Sabrina Alfonsi, assessora capitolina all’Ambiente della Giunta Gualtieri con delega al fiume, all’iniziativa che si è svolta sul corso d’acqua promossa da Marevivo e WWF ieri mattina lunedì 21 febbraio dedicata quasi per intero al fiume che taglia in due la Capitale e definito dai presenti “un malato in attesa di urgenti cure”. Nella sede nazionale di Marevivo, sulle rive dell’ex ‘biondo Tevere’, erano presenti in tanti, a cominciare dal decano dell’ambientalismo italiano Fulco Pratesi, il pretore d’assalto dagli anni ottanta Gianfranco Amendola, nonché le due fondatrici dell’Associazione ambientalista Carmen Di Penta e Rosalba Giugni. Presenti, inoltre, la Direttrice Generale di Marevivo, Carmen Di Penta, l’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandate Generale delle Capitanerie di Porto, a firmare il rinnovo del Protocollo d’intesa tra la Guardia Costiera e Marevivo, per suggellare ancora una volta il sodalizio già consolidato, simbolo dell’unione delle forze tra pubblico e privato; inoltre l’Ammiraglio Aurelio De Carolis, Comandante in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) della Marina Militare e l’ex Ministro dell’Ambiente e Presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio.
Una barca con i colori di Marevivo ha accolto gli ospiti presenti per una navigazione sul Tevere, il fiume storico di Roma, un ammalato che necessita di urgenti cure. «La Natura è la nostra grande maestra, può sempre recuperare e restaurare i danni che noi uomini causiamo con la nostra presenza ignobile» ha esordito Fulco Pratesi, Fondatore del WWF Italia, nel suo intervento dedicato allo stato delle foreste e degli animali terrestri. «In 50 anni abbiamo raddoppiato la nostra presenza sulla Terra: dobbiamo rannicchiarci e lasciar crescere le altre creature. Per fortuna, la Natura non ha bisogno del nostro aiuto. Un solo dato: da dopo la guerra a oggi il numero di foreste conservate è raddoppiato. Lasciamo fare alle foreste come sanno fare loro.» Anche Gianfranco Amendola, giurista esperto di normativa ambientale, ha ricordato l’importanza di prendersi cura dell’ambiente, sottolineando l’urgenza di rivedere e modificare urgentemente alcune leggi che non lo tutelano abbastanza. «Nell’importantissima Legge sugli ecoreati del 2015, il disastro ambientale, che prevede fino a 15 anni di reclusione, viene punito solo se commesso abusivamente. È una bruttura che mi auguro venga al più presto eliminata: come può non essere abusiva un’attività che distrugge beni fondamentali per noi e per le future generazioni?» ha affermato. «Il fatto che insieme al compleanno di Marevivo si festeggi finalmente l’inserimento dell’Ambiente nella nostra Costituzione è di buon auspicio: lo aspettavamo da 30 anni.» L’ultimo intervento, non per importanza, è stato quello della padrona di casa Rosalba Giugni, Fondatrice di Marevivo, che si è focalizzata sui problemi del mare e dei suoi abitanti: «Madre mare è sotto attacco ovunque: cambiamenti climatici, pesca dissennata e un inquinamento sempre più allarmante sono i grandi mali che deve affrontare.» Ha aggiunto: «La transizione ecologica è un’espressione bellissima ma rappresenta un mezzo e non un fine. Per questo chiediamo al Presidente Draghi, in una lettera ufficiale che stiamo per firmare insieme, di cambiare la nomenclatura del Dicastero della Transizione Ecologica in Ministero dell’Ambiente e del Mare nella Transizione ecologica. Chiediamo, inoltre, un luogo dove tutte le istanze possano sedersi intorno a un tavolo e fare la politica del mare. In Italia abbiamo 8000 km di coste, 32 aree marine protette e un quinto del Mediterraneo ricade sotto la nostra giurisdizione. Un patrimonio incredibile a cui dobbiamo dare più spazio, più energia. Noi di Marevivo siamo pronti a collaborare con le Istituzioni, perché soltanto insieme possiamo essere più forti.» A chiusura dell’evento, la Direttrice Generale di Marevivo Carmen Di Penta ha invitato l’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandate Generale delle Capitanerie di Porto, a firmare il rinnovo del Protocollo d’intesa tra la Guardia Costiera e Marevivo, per suggellare ancora una volta il sodalizio già consolidato, simbolo dell’unione delle forze tra pubblico e privato.