Gli interventi richiesti sono elencati nella lettere che di seguito pubblichiamo.
PERCHÉ CI SIA SICUREZZA NELLE RSA
Di fronte alla situazione di grave pericolo di contagio e relativo rischio altissimo per la salute che, come evidenziato dai numerosissimi casi esplosi, corrono gli ospiti delle RSA, si chiede a codesto ente che non ci si limiti alla sola riduzione della mobilità e della vita di relazione delle persone ricoverate, ma si intervenga anche mettendo in atto le seguenti misure:
che, presso le Case di Cura della Regione nelle quali accanto a reparti di RSA sussistano altri reparti (post-acuzie, medicina, riabilitazione…) e/o ambulatori, i reparti di RSA siano totalmente isolati anche fisicamente dagli altri, ci siano ingressi separati, non ci sia alcuna promiscuità del personale (assegnazione, spogliatoi e percorsi distinti), non ci siano servizi comuni, e anche per quanto riguarda il vitto sia garantita la massima differenzazione di carrelli, personale ed orari oltre alle opportune attività di sanificazione;
che, nelle strutture dove è presente il contagio (anche se relativo ad altri reparti), siano eseguiti tamponi di controllo a tutti i pazienti dell’RSA a prescindere da eventuali sintomi;
nel caso vi siano contagi le persone siano immediatamente trasferite presso unità dedicate esclusivamente alla cura del Covid-19 in quanto persone fragili che hanno necessità di essere ricoverate tempestivamente in reparti specializzati;
nel caso in questo periodo si verifichino nuovi ricoveri in RSA provenienti da strutture sanitarie, case private o residenze, prima dell’ingresso nel propio posto letto, sia garantito al nuovo ospite un idoneo periodo di isolamento in stanza singola, senza la possibilità di contatto con gli altri ricoverati: qualora tale modalità operativa non sia possibile è essenziale fermare i ricoveri;
sia reso possibile agli ospiti che ne abbiano in questo momento l’opportunità, di uscire per un periodo dalla RSA per tornare nella propria abitazione o presso parenti e/o conoscenti, conservando il posto nella struttura e con idonea riduzione della retta a loro carico. Tale misura, oltre a diminuire “l’affollamento”, permetterebbe una maggiore tranquillità a pazienti e congiunti circa il reciproco stato di salute, superando le difficoltà di relazione rese necessarie dalle misure di isolamento in atto presso le RSA.
(seguono n. 30 firme di parenti, ricoverati, amministratori di sostegno e volontari)