Il botta e risposta parte da toni pacati, per farsi via via più pepato, il giorno dopo il lunedì dell’Angelo, martedì 19 aprile: “Sono stato prudente nel dare un giudizio sull’operato di Roberto Gualtieri. Ho applicato gli stessi parametri di giudizio che avrei chiesto di applicare a me se fossi stato eletto. Ma con l’arrivo dei turisti la città è diventata uno schifo oltre ogni immaginazione” ha scritto su Facebook il leader di Azione, e già candidato sindaco, Carlo Calenda, per poi proseguire in un secondo post: “Non ci sono miglioramenti nella pulizia, nei trasporti, nel decoro, nella presenza dei vigili. Metropolitane e ferrovie sono nel caos. Continuano i No al termovalorizzatore contro ogni evidenza. La subalternità ai sindacati e al sistema di potere del Pd è totale. Pessimo inizio”.
CALENDA TRA I MARMI DEL PARTENONE
Sullo stesso canale social, l’europarlamentare pubblica foto di sé fra i marmi del Partenone e sull’Acropoli offrendo lo spunto per un contrattacco da parte dell’assessore capitolino al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi, alle ultime elezioni candidato alle primarie Pd: “Caro Calenda, siamo in carica da pochi mesi e stiamo affrontando una situazione difficilissima da ogni punto di vista – difende e rilancia Zevi -. Sono profondamente convinto che riusciremo a ricostruire Roma, nonostante la guerra e la pandemia. Lo faremo anche grazie all’entusiasmo dei milioni di romane e romani che si rimboccano le maniche ogni giorno”, aggiunge Zevi. Per poi dare l’affondo: “Vedere la nostra città nuovamente piena di turisti con i musei colmi e i ristoranti a pieno servizio, è stata una grande emozione — rivendica Zevi —. L’opposizione ha tutto il diritto di criticare, ma a che cosa serve farlo con un atteggiamento distruttivo? Avresti potuto rimanere consigliere, facendo politica in Aula per Roma, anziché dimetterti e limitarti a criticare dalla tua vacanza in Grecia”.
In difesa di Calenda si sono schierati la capogruppo della lista civica che porta il suo nome, Flavia De Gregorio, e il consigliere Francesco Carpano, membro della Commissione Ambiente di Roma Capitale: “L’assessore al patrimonio Zevi vuole forse cambiare delega e occuparsi di rifiuti. Non si spiega, altrimenti, questo correre in difesa del Sindaco sullo stato di pulizia della città che, obiettivamente, si è fatta trovare impreparata per l’appuntamento con le pulizie di Pasqua”. Secondo i consiglieri della Lista Calenda “basta fare un giro per Roma per comprendere come non basti un cielo azzurro per accogliere i turisti e restituire decoro ai residenti. Abbiamo raccolto le proteste dei romani e verificato la presenza di tanta immondizia non recuperata in città. Ci limitiamo a registrare i fatti, armati di sano realismo”.
“ROMA È RIPARTITA”
Per il presidente della commissione capitolina Turismo, il dem Mariano Angelucci, “criticare oggi la Capitale senza fornire un sostegno costruttivo al suo rilancio non fa il bene della città, del lavoro, di un sistema dell’accoglienza tra i migliori al mondo e dei tanti romani che si impegnano ogni giorno per uscire dalla crisi. Ci sono molteplici aspetti sui quali lavorare, a cominciare da una sensibilizzazione più forte dei turisti affinché rispettino la città e i suoi monumenti, ma vedere i ristoranti finalmente pieni e le prenotazioni alberghiere in aumento è una notizia che dovrebbe rincuorarci tutti”.
LA MOSSA GRILLINA
Secondo il grillino Paolo Ferrara, vicepresidente dell’Assemblea capitolina, “Calenda dice che l’inizio dell’amministrazione Gualtieri è ‘pessimo’, Zevi lo accusa di essere ‘distruttivo’. Quella che versa in uno stato pessimo e distruttivo è la Capitale, non certo Calenda o Zevi: uno se ne sta in Grecia, l’altro (insieme ai suoi compari) dribbla ogni responsabilità, giustificandosi di essere al suo posto da “soli” sette mesi. Per capire cosa significano davvero queste parole, i due signori avrebbero dovuto farsi un giro a Roma tra Pasqua e Pasquetta. Per esperienza personale, posso dire che le spiagge erano sporche e piene di abusivi… I rifiuti strabordavano ovunque, anche nel Centro storico sotto gli occhi dei turisti”.
PRIMO SÌ ALLA RIFORMA DI ROMA CAPITALE
Roma mira ad aggiudicarsi a ottobre l’assegnazione dell’Expò 2030. Intanto la legge Roma Capitale il 14 aprile ha ottenuto il primo Sì in Commissione Affari Costituzionali: dieci mesi di tempo per approvarla. Si avvia la riforma per Roma Capitale: se la legge non si intopperà prima della fine della legislatura, il Campidoglio avrà poteri legislativi da Regione, esclusa la sanità, oltre a quelli del Comune e Città Metropolitana. Data cruciale quella del 14 aprile: Il Campidoglio ha dato il via libera all’applicazione della legge sulla rigenerazione urbana: era ferma da cinque anni. Il risultato: meno consumo di suolo e procedure amministrative più snelle. L’amministrazione Gualtieri ha rivisto così le priorità in tema di urbanistica dando mandato al dipartimento di applicare la legge regionale numero 7 del 2017 sulla rigenerazione, provvedendo ad attualizzare, rivedere e semplificare le norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale in vigore.