A criticare questa modalità è il consigliere capitolino del Pd, Giovanni Zannola: “Il ‘patto sociale’ da siglare, oltre ad essere pittoresco nella sua formulazione, dichiara apertamente che i prodotti potranno essere scaduti, ma comunque sono integri dal punto di vista igienico sanitario. Quindi lavoro socialmente utile in cambio di cibo probabilmente scaduto”, le parole di Zannola all’agenzia Dire citando il documento, che testualmente recita: ‘Sono esposti prodotti integri dal punto di vista igienico sanitario: prodotti prossimi alla scadenza o che possono aver oltrepassato la data ‘da consumarsi preferibilmente entro’ e quindi, in quest’ultimo caso, che sono prodotti che possono subire variazioni solo dal punto di vista organolettico’.
Una polemica che si va ad aggiungere a quella dell’utilizzo dei lavori sociali per ricaricare la tessera necessaria ad acquistare i beni, su cui oggi è intervenuta direttamente la sindaca Virginia Raggi: “Voglio fare chiarezza su come funziona il meccanismo del social market: si fa la spesa con una card che viene ricaricata anche attraverso il tempo che viene dedicato ad attività socialmente utili. Sottolineo che non c’è nessun obbligo e che tutto viene svolto su base volontaria”.
Per Zannola, però, questo chiarimento “non basta, non è sufficiente perché continua a essere culturalmente sbagliata l’idea di restituire dignità alle persone in stato di bisogno impiegandole in lavori ‘utili’ al Municipio, al Comune. Per rispondere al problema della povertà è necessario che la politica sia impegnata nel promuovere percorsi veri di orientamento, formazione e inserimento lavorativo e nel garantire accesso al cibo per tutti”.
Secondo l’esponente Pd, “colpevolizzare la povertà, corrodere i principi su cui si fondano le comunità, non farà altro che aumentare la frattura sociale che già è sotto gli occhi di tutti in città. Si revochi quindi l’iniziativa, che da quello che ho potuto verificare e’ partita senza essere supportata da atti di indirizzo politico cittadino né delle strutture amministrative conseguenti alla delibera di Giunta del X Municipio, e si lavori a un suo radicale ripensamento. Non sono solo io o i colleghi del gruppo a chiederlo, ma un pezzo di città ignorata da questa Giunta che tutti i giorni è invece impegnata a difendere e tutelare la solidarietà, il diritto al cibo e al lavoro di ogni essere umano”.