La delibera della Giunta Capitolina – Al di là di tutto, sembra però che finalmente le cose si stiano muovendo. L’auspicata riqualificazione delle strutture in questione è stata infatti oggetto di una recente delibera della giunta capitolina, che si è appunto occupata di “Interventi di restauro e messa in sicurezza degli immobili all’interno di Villa Ada”. Nel documento si fa in particolare riferimento ad un rilevante “capitale immobiliare” che “porta con sé una grande ricchezza che aspetta solo di essere valorizzata e messa a disposizione della cittadinanza”. Quanto poi agli scopi che si intendono perseguire, si parla di “offrire maggiori servizi ai cittadini e migliorare la gestione e la manutenzione di alcune aree del parco attraverso la realizzazione di bandi pubblici per dare in concessione i beni disponibili”. Ed ancora: “il presente intervento vuole iniziare a dare un segnale positivo alla popolazione cosi che possa fungere da volano per il recupero graduale anche degli altri beni (promuovendo l’ausilio di capitali privati)”. Proseguendo nella lettura, si apprende che sono stati stanziati oltre 740mila euro, di cui la maggior parte (circa 500 mila) per ristrutturare innanzitutto il Casale della Finanziera, che successivamente sarà dato in gestione (ancora non si sa però a chi e per quale utilizzo). Quanto agli altri edifici, in attesa del restauro degli stessi, saranno messi in sicurezza.
L’incertezza sui tempi – A fronte di tali indicazioni, restano però alcune perplessità. In primis quella sui tempi: non ci sono infatti ancora indicazioni sulla possibile data di inizio dei lavori, che comunque molto probabilmente non è vicina anche perché al pur importante stanziamento dei fondi dovranno seguire l’approvazione del progetto esecutivo e soprattutto lo svolgimento della gara di appalto per scegliere l’impresa che realizzerà i lavori. Un secondo aspetto che necessiterebbe di ulteriori chiarimenti è quello che riguarda modalità e finalità dell’eventuale partecipazione dei privati all’ambizioso piano. Vale, in proposito, quanto sottolineato dalla rete di comitati cittadini Carteinregola, che sul suo sito internet ha pubblicato un dettagliato rapporto (curato tra gli altri da Amici di Villa Ada) in cui si indicano varie criticità. Tra esse la mancata nomina di un direttore del parco, l’assenza di un piano generale di recupero dell’intera area e dell’indicazione della futura funzione dei restaurandi edifici, la mancata condivisione con cittadini e, appunto, l’incognita privati. Il cui ruolo – precisano le associazioni – va valutato “con estrema attenzione e prudenza”. Cristina Di Giorgi