Chi può scappa. C’è chi tenta se non la fusione, almeno un accordo col centrosinistra e col Pd, vedi i quattro consiglieri ribelli del Campidoglio appena fuoriusciti dal movimento. C’è chi (a dispetto della Raggi) proponene direttamente un proprio candidato a sindaco di Roma, come nel caso di chi appoggia Margherita Corrado, la senatrice ex cinquestelle, tra i 15 parlamentari allontanati dal Movimento per non aver votato la fiducia al premier Draghi. Oppure chi, come l’x M5S in campidoglio Monica Montella, è confluita nella rinata ‘Italia dei Valori’, il partito fondato dall’ex Pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro. Un Gruppo esterno, almeno formalmente, al M5S ma che comunque strizza l’occhio alla galassia grillina. Insomma sono tempi duri nella Capitale per i grillini ortodossi. Il movimento, infatti, si è sgretolato su più fronti, assottigliando il sostegno a Virginia che continua a sperare in un bis.
PIATTO RICCO PER IL PD
Un piatto ricco per i dem che volevano un accordo coi Cinquestelle, ma solo a patto che escludesse Raggi. Il primo passo, da gigante, lo ha fatto Roberto Gualtieri il 7 luglio quando, in veste di candidato a sindaco di Roma per i dem, ha incontrato i quattro consiglieri grillini che hanno messo in minoranza in Campidoglio Virginia Raggi. Donatella Iorio, Marco Terranova, Angelo Sturni ed Enrico Stefàno, i contestatori che uscendo dal Movimento 5 Stelle hanno dato vita al nuovo gruppo battezzato ”Il Piano di Roma”, però non si sono presentati da soli all’appuntamento. Con loro l’ex vicesindaco Luca Bergamo, messo alla porta dalla sindaca a pochi mesi dalla fine del mandato. Candidature in vista? A sentire Gualtieri l’argomento non sarebbe stato affrontato, ma voci interne sembrano far propendere per almeno due inserimenti nella sua lista civica.
PROVE DI DIALOGO
Prove di dialogo, in realtà scattate da tempo, come ha ammesso Gualtieri dopo l’incontro, pur escludendo ‘la campagna acquisti’. “Non è la prima volta che ci parliamo – ha dichiarato Gualtieri – mi interessa molto l’esperienza di chi ha vissuto dalla maggioranza l’esperienza di questa consiliatura e poi ha maturato un giudizio critico a prescindere dalla mia candidatura. Su questo terreno ci deve essere un confronto. Qui non stiamo facendo campagna acquisti ma ci confrontiamo con persone che si sono impegnate con intensità, su alcuni punti c’è convergenza, su altri no, ma è importante ascoltare e capire, poi le conseguenze politiche le trarranno loro”. L’avvicinamento con i fuoriusciti dai 5S, lascia intendere Gualtieri, però, non può essere l’antipasto di un avvicinamento alla Raggi: “L’alleanza tra Pd e Raggi non si può fare, bisogna voltare pagina. Non faremo apparentamenti al secondo turno, non stiamo facendo un’alleanza camuffata con Virginia Raggi. Il fatto che degli esponenti che sono stati in maggioranza e se ne sono andati ritengano opportuno dialogare con me per portare avanti quei progetti, dimostra che questa cosa non può accadere. Non c’è contraddizione”.
CORRADO, LA NUOVA CANDIDATA
Ma i quattro ribelli non sono gli unici transfughi alla carica. La consigliera Gemma Guerrini, presidente della Commissione capitolina alla Pari Opportunità, da parte sua si sta muovendo su un altro fronte. Assieme a Davide Russo, romano ed ex assessore del Comune di Guidonia Montecelio guidato dal sindaco grillino Michel Barbet, ha deciso di formare una lista ”Attiva Roma” che ha indicato un proprio candidato, anzi una propria candidata, Margherita Corrado. La Corrado, senatrice, crotonese d’origine, eletta con i 5stelle nelle politiche del 2018 è stata tra i 15 senatori espulsi da Crimi per non aver votato la fiducia a Draghi. Sostenuta dal progetto civico ”Attiva Roma” si colloca, con gli altri due ex grillini nell’area politica ”non affollata di chi si oppone a Draghi”. Le parole chiave su cui scommette in questa corsa sono ”cultura, legalità e sostenibilità”. Membro della Commissione antimafia, di quella per i beni culturali e di quella contro il razzismo (la cosiddetta commissione Segre), sostiene di voler affrontare i problemi della capitale ”partendo dai principi costituzionali”. ”Attiva Roma”, spiega a Il Caffé Davide Russo, ”è un progetto civico ed alternativo. Il nostro obiettivo e quello di riconsegnare la Capitale ai romani e agli italiani. Cultura, legalità e sostenibilità sono i punti cardine del nostro laboratorio. Contrasteremo con forza la criminalità organizzata che con l’emergenza Covid-19 sta aumentando a dismisura e se ne sta approfittando delle difficoltà di tante imprese romane ormai al collasso”.
CODACONS CHIEDE IL COMMISSARIAMENTO DEL CAMPIDOGLIO
Su richiesta del Codacons, intanto, il Viminale ha annunciato che valuterà il commissariamento del Campidoglio, rimasto senza maggioranza. ”Abbiamo avuto un riscontro diretto e si tratta di un primo passo per valutare la richiesta di commissariamento del Comune che allo stato attuale sembra non poter operare secondo i principi del buon andamento dell’attività amministrativa locale con danno per l’intera comunità”, ha commentato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.