Assessore Valeriani, il PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale) è stato finalmente approvato: è soddisfatto?
“Abbiamo raggiunto un grande traguardo. Sono stati superati i precedenti contrasti attraverso la sottoscrizione di un accordo con il Ministero della Cultura, che ha permesso di contemperare le richieste ministeriali con le proposte dell’Amministrazione regionale: un positivo risultato che consentirà al Lazio di avere finalmente un efficace strumento di salvaguardia e pianificazione. Il nuovo PTPR, pertanto, è frutto della concertazione istituzionale e della collaborazione con gli enti locali e gli operatori del settore, mentre i suoi principi fondanti sono la semplificazione e la certezza delle norme per assicurare una maggiore trasparenza e una corretta gestione del territorio”.
Quando verrà pubblicato sul sito regionale?
“Nei prossimi giorni il PTPR verrà ratificato con la firma del presidente Zingaretti e del ministro Franceschini per poi procedere con la sua pubblicazione”.
In che modo il nuovo Piano difende il paesaggio?
“Con il nuovo PTPR viene disciplinato l’uso dell’intero territorio del Lazio, salvaguardando i vincoli del paesaggio e fornendo certezze ai Comuni, agli operatori del settore e ai cittadini. Dopo oltre 20 anni abbiamo un unico strumento di gestione in grado di assicurare la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile della nostra regione”.
Il mondo edilizio e industriale sostiene che il nuovo Piano blocca gli investimenti: cosa si sente di rispondere?
“Il nuovo PTPR rappresenta una svolta: garantisce regole certe, riconosce la cartografia del 2014 ed evita la discrezionalità avuta con la contemporanea vigenza di 33 Piani Territoriali Paesistici. Rispetto al Piano adottato del 2007, inoltre, il nuovo PTPR interviene solo sul territorio vincolato, come beni del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico tutelati per legge, sostituendo completamente i precedenti PTP per dotare il Lazio di un solo strumento di pianificazione. Ed è molto rilevante che la sua rappresentazione, come richiesto dalle Amministrazioni locali e dalle associazioni di categoria, è aggiornata sulla base cartografica del 2014. Il Piano, infine, riconosce la multifunzionalità nelle aree agricole, mentre esclude la necessità dell’autorizzazione paesaggistica negli interventi volti al recupero e alla riqualificazione di aree compromesse o degradate, nelle opere di bonifica e ripristino ambientale, nei lavori di completamento e adeguamento dei servizi di urbanizzazione primaria e secondaria. Il PTPR, dunque, fornisce regole certe e semplifica le procedure amministrative”.
L’opposizione ha lamentato un mancato coinvolgimento in Aula: teme ennesimi strascichi giudiziari al Tar Lazio o in Corte Costituzionale contro il nuovo Piano?
“È stata propria la Corte Costituzionale a riconoscere l’obbligatorietà della concertazione e della condivisione tra l’Amministrazione regionale e il Ministero della Cultura nella redazione del PTPR: questa condizione ha inevitabilmente imposto una serie di aspetti inderogabili per la legittimità del Piano, ma non ha impedito un’ampia discussione del provvedimento nell’Aula consiliare. La tutela del paesaggio è sancita dalla Costituzione, che regola responsabilità e funzioni. Rivendico con forza, pertanto, il risultato raggiunto da questa maggioranza per dotare il Lazio dopo oltre 20 anni di un unico strumento di pianificazione del territorio. Chi lamenta forzature, inesistenti, forse preferiva lasciare il settore nell’incertezza e nella discrezionalità”.
I Comuni hanno 2 anni di tempo per adeguarsi alle disposizioni del nuovo Piano: così non si rischia di creare incertezze in un settore in crisi nera da più di un decennio che ha bisogno solo di certezze?
“Questa tempistica è prevista dalla legge nazionale e non è possibile derogare: la precedente sentenza della Consulta, infatti, ha confermato anche che non si può modificare questo aspetto della norma, lasciando ai Comuni due anni di tempo per adeguarsi. Auspico, però, che gli enti locali possano recepire quanto prima i contenuti del nuovo PTPR”.
L’associazione romana Carte in Regola, Italia Nostra ed altre realtà associative hanno chiesto una tutela specifica per il centro storico di Roma, già patrimonio Unesco, che non è arrivata: cosa pensa di questa vicenda?
“Non è un tema che la Regione poteva affrontare da sola: il Comune di Roma e il Ministero della Cultura non hanno avanzato alcuna richiesta per assegnare tutele specifiche al centro storico della Capitale. Se il principio di salvaguardia deve essere ritenuto un aspetto da trattare in maniera differente rispetto agli altri 377 Comuni del Lazio, è necessario che venga pubblicamente e formalmente esplicitato dal Campidoglio. Se il Ministero o il Comune avessero voluto modificare le norme vigenti, noi ci saremmo adeguati”.
COS’È IL PTPR?
È il documento che stabilisce dove, come e a quali condizioni si può costruire un nuovo immobile o ampliarne/modificarne uno preesistente. Il Piano urbanistico regionale ha una particolare rilevanza visto che le disposizioni che contiene prevalgono non solo sui Piani regolatori comunali, ma anche sugli strumenti urbanistici delle Province e delle Aree Metropolitane.