GOVERNO: MANCA LA COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE
Il ricorso governativo è stato promosso dal ministro per i Beni culturali Dario Franceschini (PD), politico molto apprezzato da comitati e associazioni ambientaliste, su proposta del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia (PD) poiché, in buona sostanza – almeno questa è la vesrsione del Governo – il Piano regionale del Lazio varato dalla Giunta Zingaretti (PD) sarebbe privo della co-pianificazione territoriale imposta dalla legge e approvato dalla sola Regione con una sorta di ‘forzatura’ istituzionale.
IL COLPO DI GRAZIA ALL’EDILIZIA
Gli strascichi giudiziari generati dal ricorso del Governo rischiano di doversi trascinare per diversi mesi, forse per più di un anno, specie ora che ogni attività giudiziaria è bloccata dal Covid. A giugno le attività della Corte Costituzionale dovrebbero ripartire, ma per step, quindi molto più lentamente del solito. Questo nuovo ed inaspettato stop rischia di gettare di nuovo la croce su un settore già in estrema difficoltà e che ora rischia così di ricevere il definitivo colpo di grazia.
le associazioni al ministero: “Congelate quel piano!”
Il nuovo Piano Urbanistico del Lazio è stato bersagliato dagli attacchi di comitati e associazioni, principalmente ‘Italia Nostra Roma’ e ‘Carte in Regola’. Nei mesi scorsi, proprio queste due rinomate associazioni romane hanno scritto una lettera aperta al Ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. “Il nuovo Piano – così si legge nella missiva – contiene inammissibili omissioni di tutela, in particolare del patrimonio culturale e paesistico di Roma Capitale, ma anche delle altre gravi criticità generali”. “Ora – sostiene Italia Nostra Roma, che il Caffè ha raggiunto al telefono – c’è il pericolo che in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale vengano applicate le norme del PTPR, permettendo l’avvio di progetti che potrebbero provocare danni irreparabili a Roma e al territorio regionale”. In attesa della decisione della Suprema Corte Costituzionale, Italia Nostra Roma chiede al Governo “un urgente atto legislativo che sospenda l’attuazione del PTPR del Lazio”. Di tutt’altro avviso Nicolò Rebecchini, Presidente dell’Ance (Associazione Costruttori Edili di Roma): “il ricorso rimetterà in discussione tutti quegli elementi di certezza che erano stati appena raggiunti dopo oltre 20 anni di procedure. Il piano regionale approvato lo scorso agosto dal Consiglio regionale rappresentava un punto di equilibrio tra imprescindibili esigenze di tutela del territorio ed altrettante necessarie esigenze di sviluppo economico”.