L’anno zero per il cinema. L’anno in cui la pandemia ha costretto il Governo alla chiusura delle sale, bloccando le nuove produzioni, il lavoro sui set. E se dal 15 giugno, il cinema sta provando a ripartire, con (poche) sale cinematografiche che tornano a proiettare i film, in questo anno zero, si consuma una singolare battaglia a distanza, annunciata da comunicati stampa e post su Facebook, che Il Caffè vi racconta, facendo parlare solo i fatti. Da una parte il Piccolo Cinema America di Roma, l’associazione guidata da Valerio Carocci, che da anni organizza la rassegna di film gratuiti in tre luoghi della città: Trastevere, Ostia, Cervelletta, un appuntamento molto atteso dell’estate romana. Dall’altra, l’Anica, l’associazione di categoria di distributori e produttori cinematografici, presieduta dall’ex-sindaco di Roma, Francesco Rutelli e l’ANEC, associazione di categoria dei distributori e dei gestori di sale, colpevoli secondo Carocci di non voler concedere i film per proiezioni gratuite, nonostante il regolare pagamento per la concessione. La miccia si è accesa il 9 giugno scorso, tramite un comunicato firmato da Cinema America ed altri organizzatori di arene estive: “denunciamo pubblicamente che le più importanti case di distribuzione italiane stanno effettuando un blocco sul mercato al fine di costringere gli organizzatori a rendere i loro eventi a pagamento per i cittadini”. Mentre sul profilo Facebook del Piccolo America, Carocci in un lungo post aggiunge: “la lobby dei distributori e delle catene di multiplex sta bloccando le concessioni dei film perché da tre anni vuole costringerci a rendere l’evento a pagamento. Secondo Carocci (scrive ancora nel comunicato) “l’Anica da più di due anni dà indicazioni scritte ai distributori italiani e alle agenzie estere di non concedere film per proiezioni a ingresso gratuito sul territorio italiano, nonostante queste riguardino titoli che hanno già concluso il loro periodo di sfruttamento commerciale in sala”. Su Facebook Carocci precisa che su 140 film richiesti, oltre 120 sono stati negati. Parole gravi, che preludono all’annullamento della manifestazione del Piccolo America e di tutte le altre arene gratuite. Ma a stretto giro arriva la risposta di Anica. “Un comunicato firmato I ragazzi del Cinema America sta diffondendo fake news gravissime, anche riportando cifre di fantasia che, se non smentite, porteranno a conseguenze molto serie…Non esiste un solo atto che possa riferirsi a iniziative di segno opposto da parte di Francesco Rutelli: occorre un’immediata e formale smentita a questo proposito. La Sezione Distributori dell’ANICA non ha avuto alcun contatto con Carocci e i suoi collaboratori nel corso di quest’anno, né avrebbe potuto dare indicazioni commerciali alle aziende associate, che operano in base alle proprie strategie industriali, in un momento tanto difficile”. E’ solo il primo tempo di una battaglia a suon di comunicati, dopodiché il cinema America alza il tiro, sottolineando di nuovo che il no alla concessione dei film arriva dall’ANICA. “Rutelli nega ogni coinvolgimento di ANICA, pertanto ci troviamo costretti a pubblicare parte della documentazione in nostro possesso circa gli interventi in Italia della suddetta associazione di categoria già negli anni 2018 e 2019 al fine di bloccare le concessioni dei film nelle arene gratuite. Rendiamo pubblico inoltre uno scambio con un’agenzia di Londra, che riporta esplicitamente di aver ricevuto indicazioni da Anica di non autorizzare le proiezioni”. Al riguardo viene fornito un link dove è possibile visionare il contenuto di alcune missive e documenti. Poi è l’ANICA a precisare. “Abbiamo preso visione della caotica e sconclusionata diffusione di vecchie email prive di intestazione, delle disinformazioni e dei resoconti di incontri avvenuti due anni fa che nulla hanno a che vedere con il contesto attuale da parte del presidente del ‘Piccolo America…si tratta di alcune delle note che hanno portato agli accordi resi pubblici, sia nel 2018, che nel 2019. Per quest’anno 2020 non ci sono state richieste di incontri, ne’ confronti, ne’ dinieghi di alcun tipo. È un’irresponsabile e incomprensibile campagna di diffamazione in questo momento drammatico per il Cinema italiano. Ci stiamo impegnando per comprenderne le autentiche ragioni”. La battaglia dei comunicati si conclude così. Cinema gratuito contro cinema a pagamento. Chi vincerà? Ogni sala o arena che – dopo i mesi bui del lockdown – tornerà ad illuminarsi della magica luce di un film.
20/06/2020