2 ANNI DI INDAGINI
A far scattare l’arresto ai domiciliari per i due imprenditori siciliani ben radicati in varie regioni d’Italia è un appalto in Lombardia. I reati contestati riguardano un’altra società, la cooperativa First Aid One, con sede legale a Pesaro. Secondo le Fiamme Gialle di Pavia, i Calderone sarebbero amministratori di fatto di questa azienda. Le indagini della Guardia di Finanza sono partite due anni fa. I finanzieri hanno setacciato il bando di gara indetto dall’Azienda sanitaria di Pavia nel 2017 per l’affidamento del trasporto in ambulanza svolti dalla First Aid One per 7 ospedali lombardi. Questa società, riconducibile ai titolari di Heart Life Croce Amica, si è aggiudicata un appalto dal valore di due milioni di euro ma – secondo gli investigatori – ma non avrebbe garantito a dovere il servizio.
APPALTI TRUCCATI?
Risultato? Disservizi “spesso confermati anche da molte segnalazioni pervenute dai pazienti trasportati e dai medici in servizio presso i citati presidi ospedalieri” e il sospetto che le ambulanze e le auto mediche realmente messe a disposizione fossero meno di quelle stabilite dal contratto. Ciò sempre secondo la Guardia di Finanza che ha arrestato i fratelli Calderone della Croce Amica – Heart Life, non coinvolta nell’inchiesta. I finanzieri hanno rilevato che la base d’asta fissata per l’appalto era ad una soglia inferiore alle tariffe regionali, dunque illegale in quanto “gli altri operatori sanitari non avrebbero mai potuto accettare lecitamente un’offerta cosi svantaggiosa”.
LAVORO SOTTOPAGATO?
La Finanza sottolinea che “la società che ha vinto l’appalto ha indicato costi del lavoro dei propri dipendenti, ben inferiori ai minimi salariali previsti dal contratto collettivo nazionale”. I reati contestati sono turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture. Insieme ai fratelli Calderone della Croce Amica – Heart Life, sono stati arrestati anche il direttore generale dell’azienda sanitaria di Pavia, Michele Brait, e il responsabile unico del procedimento dell’appalto incriminato, Davide Rigozzi.
I PROBLEMI NEL LAZIO
Diversi operatori del soccorso 118 affidato ai privati nel Lazio avevano lamentato punti oscuri nella gestione del servizio, dei mezzi e dei lavoratori (LEGGI QUI). Il Caffè diede voce anche alla stessa Croce Amica – Heart Life per le vicende nel Lazioe. La società rispose che era tutto regolare (LEGGI QUI). Ci scrisse anche la Croce Bianca: “Noi estranei ai fati denunciati”, affermò quest’altra società che si è aggiudicata l’appalto della Regione Lazio da 68 milioni di euro, in Associazione temporanea di imprese con Croce Amica e altre 2 ditte. L’appalto 118 della Regione Lazio è stato oggetto di interrogazioni in Consiglio regionale. Di una interrogazione consiliare, in particolare, il giornale Il Caffè ha dato conto con un’apposita inchiesta (LEGGI QUI). L’inchiesta giornalistica era scaturita anche da anche di segnalazioni e testimonianze di vari operatori delle società del servizio ambulanze attive nel Lazio. Li sentimmo come testimoni. Non ci risultano risposte istituzionali.
IL CASO LAZIO E LA GIUNTA ZINGARETTI
«Nessuna risposta seria nemmeno a noi, ma solo risposte di circostanza ed elusive… Da anni segnaliamo e poniamo domande sullo stato dei mezzi e sullo sfruttamento dei lavoratori nel settore ambulanze ma la Regione non fa nulla, poi la Magistratura interviene e si scoprono fatti illegali. E la Giunta non ascolta i Consiglieri mostrando che non svolge il suo ruolo e che le osservazioni dei Consiglieri di opposizione per loro sono carta straccia finché la Magistratura non conferma le nostre osservazioni e denunce». Così spiega il Consigliere regionale Davide Barillari, membro della Commissione Sanità della Regione Lazio, che da anni presenta interrogazioni alla Pisana , anche con altri colleghi ed esposti penali alla Procura della Repubblica di Roma sulle ambulanze private.
PERQUISIZIONI ANCHE NEL LAZIO
Le Fiamme Gialle anche eseguito perquisizioni e sequestri di apparati informatici anche nel Lazio, oltre che in Lombardia, Marche e Sicilia. La società Heart Life – Croce Amica, molto presente nel Lazio per via del grosso appalto vinto nel 2015 e ha vinto l’appalto insieme alla First Aid One per la più grande Asl della Campania (la Napoli 1 Centro), non è interessata dalle accuse per la vicenda che ha portato all’arresto dei fratelli Calderone.