“La consigliera Mussolini vuole fare polemica. Ma si segna un clamoroso autogol”. Non usa mezzi termini Rino Fabiano, assessore all’Ambiente del Municipio II, per commentare l’interrogazione presentata da Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, sul parco Parco Baldoni a Villa Chigi. “Nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione ex art. 105 affinché questa amministrazione provveda immediatamente a bonificare il parco Don Baldoni oltre che a ripristinare la sicurezza dell’intera area – aveva spiegato Mussolini -. Urge farlo subito, prima che la situazione degeneri ulteriormente e qualcuno, magari, possa addirittura finire per farsi male”. Secondo la consigliera, che ha parlato di “allarme siringhe”, quest’area verde presenterebbe diversi problemi di sicurezza “visto che è una sorta di zona franca e rimane aperta anche la notte con tutte le conseguenze del caso”. “Il parco è aperto perché, vista la presenza di parcheggi privati, la loro servitù di passaggio che attraversa il parco non ne permette la sua chiusura – risponde Fabiano -. Nonostante questo, stiamo per realizzare un progetto di chiusura completa del parco che vorremmo realizzare da gennaio, pareri tecnici permettendo. Eliminare tutte le barriere visive dalla strada, perimetrare la parte del parco dal corridoio del parcheggio, risistemare l’area ludica e chiudere dunque veramente il parco. Contestualmente chiederemo conto a chi in questi ultimi venti anni non ha realizzato opere a scomputo o tenuto fede agli impegni presi. Nel frattempo la sicurezza deve essere garantita dalle forze dell’ordine, che sono state da noi e dai cittadini sollecitate a intervenire”. “Il dipartimento patrimonio del Comune di Roma, i condomini possessori di box auto privati e tutte le amministrazioni che si sono susseguite non hanno fatto un bel lavoro per la tutela di quell’area. E il tempo non perdona neanche i padri politici di Rachele Mussolini, che nei diversi anni di abbandono hanno governato Roma e questo Municipio”. “Coscienti di questa irresponsabilità politica e amministrativa ereditata abbiamo chiesto e ottenuto nel 2017 l’area dal dipartimento Tutela ambiente, con l’obiettivo di curarne gli spazi verdi e quelli ludici. Abbiamo fino ad oggi eseguito quindici interventi complessivi di sfalcio e rimozione di rifiuti abbandonati”. “Consiglio all’onorevole Mussolini di scegliere altri argomenti per fare propaganda – conclude l’assessore – pur riconoscendole il merito di aver riacceso i riflettori sulla tremenda gestione dei pup a Roma. Ad opera anche dei suoi ex amministratori”.
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