Consigliere Cacciatore, i probiviri M5S le hanno notificato l’esito del provvedimento disciplinare avviato nei suoi confronti che si conclude con una sospensione dal M5S per trenta giorni per due contestazioni. Quali?
“Il mio voto alla legge di Collegato, per approvare tra i molti provvedimenti di quella legge omnibus la regolarizzazione erp, e un esposto depositato per la tutela del territorio limitrofo a Malagrotta-Valle Galeria (Loc. Monte Carnevale), che rischia fortemente di subire l’ennesimo insediamento di una discarica monster, considerato – si legge sul provvedimento – contro le decisioni della Giunta Capitolina. In particolare, sulla Regolarizzazione Erp per un anno e oltre è andato avanti un tavolo con i consiglieri municipali M5S, cui Roma Capitale ha partecipato di rado, nella cui sede si è discussa e condivisa l’ipotesi di una regolarizzazione erp a misura di persone in condizioni di necessità: primo di una serie di strumenti per tentare di risolvere l’annosa questione dell’emergenza abitativa, che solo a Roma conta circa 20.000 persone interessate. Sul provvedimento mi si contesta che la regolarizzazione sarebbe contro gli indirizzi programmatici, ma sul programma in base al quale sono stato eletto non si parla affatto di regolarizzazione. In questi casi, quando il programma non prevede esplicitamente una fattispecie, il M5S ha sempre deciso a maggioranza con i territori interessati. Quei consiglieri municipali coi quali ho condiviso la scelta, lamentavano piuttosto di non essere stati minimamente coinvolti dal Campidoglio, quando dal 2016 ha adottato un Piano sfratti per 8000 famiglie, costato caro ai territori colpiti dall’emergenza abitativa, che di recente ho letto sia stato revocato ma tramite un odg in Assemblea Capitolina: mi risulta però che per revocare un atto della Giunta, serve un atto della stessa natura e non basta un odg in Aula. A pochi giorni dal voto, fu convocato un tavolo di confronto in Regione: visto che molte voci da Roma esprimevano scetticismo sulla Regolarizzazione. Da Roma venne solo un consigliere del VI Mun, ma la maggioranza di quel tavolo, cui parteciparono consiglieri di altri comuni e attivisti, si espresse favorevolmente al testo della regolarizzazione proposto. Sul caso Monte Carnevale invece, dopo due anni di tentativi di condivisione e iniziative rivolte al Campidoglio in tema Rifiuti, anche collaborando con alcuni colleghi consiglieri Capitolini, viste le proposte di tutela avanzate anche in Regione, ma che si fermano sempre prima della fase attuativa, senza considerare nel testo dell’esposto la contraddizione della Giunta romana rispetto al proprio Programma (che recita “mai più discariche a Malagrotta”, mentre una delibera di giunta capitolina ha scelto il sito a ridosso della discarica più grande d’Italia), ho piuttosto sottolineato la confusione e contraddizione di alcuni atti amministrativi. Queste fasi, viste alla luce dell’accordo tra Roma e Regione sulla metodologia di scelta che ha condotto alla decisione capitolina ricaduta su Monte Carnevale, insieme al fatto, uscito sulle cronache e successivamente confermato, che quel sito fosse intanto passato nelle disponibilità di un soggetto economico già quasi-monopolista delle discariche nel Lazio, mi ha portato, considerata la chiusura politica rispetto alle proposte avanzate in direzione della salvaguardia, a sottoporre all’attenzione dei Magistrati la cosa. Non era contro qualcuno, ma in difesa di territorio che merita tutela. Va poi ricordato che, a seguito dell’esposto, si è saputo – sempre da fonti di stampa mai smentite – che sembrerebbe sia stato aperto un filone di indagine sul caso”.
Dunque, il suo voto sul Collegato al Bilancio e il suo esposto, sulla dinamica della discarica di Monte Carnevale. Consigliere Cacciatore, la valuta una sospensione sostanzialmente giusta o una piccola sentenza “politica”?
“Non credo. Piuttosto credo che i probiviri debbano per proprio ruolo dare seguito alle procedure, che come da Statuto vengono richieste da altri portavoce o attivisti: chi mi ha segnalato, invece, dovrebbe chiarire la sua posizione, innanzitutto ai cittadini che vivono i problemi oggetto delle mie iniziative. Mi adeguo alla decisione ma ho presentato ricorso, sempre ai sensi dello Statuto M5S: non ritengo che, come è scritto nel provvedimento, io abbia omesso di condividere le mie decisioni, o che abbia agito in violazione del Programma elettorale M5S Lazio”.
Magari lei non lo dice apertamente, ma quanto accaduto può considerarsi l’apertura del vaso di pandora dei contrasti all’interno del gruppo grillino? Rimarrà al suo posto?
“Dedico al Movimento Cinque Stelle parte importante della mia vita – anche privata – dal 2010. Sinceramente ho visto negli ultimi anni serie contraddizioni, rispetto ai programmi così come alla natura stessa di movimento democratico dal basso che il 5Stelle deve incarnare, da parte di Portavoce a diversi livelli istituzionali. Sinceramente se avessi cercato lo spunto per andare via, come hanno fatto alcuni colleghi anche di recente, lo avrei fatto tempo fa. Ma non sono queste le mie intenzioni. È necessario che il M5S si guardi indietro e valuti la strada fatta fino ad ora: molte sono le conquiste, ma anche molti i passi falsi. È necessario che si torni a coinvolgere i territori, che lamentano a ragione poco coinvolgimento. Se per la regolarizzazione Erp, io partecipo a tavolo con i Municipali 5Stelle, che invece non vengono coinvolti dal Campidoglio, credo sia evidente che qualcosa non vada”.
Immagino che quanto successo abbia scatenato rumors sul suo futuro: ha ricevuto corteggiamenti, magari dal centrosinistra?
“No e non ne cerco. Io sono dalla parte dei cittadini e chi vuole condividere le proposte avanzate nell’interesse di comunità e territori, per come gli stessi cittadini le avanzano e non spacciano per tali interessi di natura privatistica – come purtroppo in Italia siamo abituati a vedere da decenni a questa parte – sarà mio compagno di viaggio”.