Il caso è stato portato all’attenzione del Senato, con una interrogazione che vede tra i firmatari anche l’esponente pontino di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini.
“Una situazione determinata in moltissimi casi dall’eccessivo e per molti inaccessibile costo dei biglietti aerei applicati dalle compagnie per le tratte intercontinentali che, in questa fase, sarebbe triplicato pressoché ovunque – si legge nell’interrogazione – 400 connazionali sarebbero attualmente in questa situazione solamente in Argentina, i biglietti aerei dell’ultimo volo partito da Buenos Aires e diretto a Roma sarebbero stati venduti al prezzo di euro 1.881 a persona”. “Simili situazioni si registrano inoltre in Messico, Bolivia e numerosi altri Paesi dell’America Latina, dove i prezzi proposti ai nostri connazionali per il rientro in Italia dalle compagnie aeree vanno dagli euro 2.000 ai 9.000 e dove peraltro, secondo alcune testimonianze, le ambasciate del luogo non danno risposte risolutive, ma anzi spesso disorientanti, continuando a garantire voli, ma a prezzi esorbitanti ed eccessivi”.
L’Unione Europea, proprio al fine di fornire adeguati strumenti di supporto finanziario e organizzativo alle operazioni di rimpatrio, ha attivato il Meccanismo europeo di protezione civile, “con un programma di supporto agli Stati membri dell’Unione nelle operazioni di rimpatrio dei propri cittadini bloccati all’estero a causa delle restrizioni disposte a causa dell’emergenza”, si legge nell’interrogazione. Solo un migliaio di italiani sarebbero stati rimpatriati con questo meccanismo, a fronte di 32mila tedeschi. I senatori chiedono al governo un intervento per rimpatriare gli italiani all’estero utilizzando il Meccanismo europeo di protezione civile.