I RILIEVI SULLA GARA
Le nove pagine della delibera di Consiglio redatta dall’organismo di controllo amministrativo nazionale parlano chiaro. Da un lato vengono chiesti ad Atac lumi sulla nuova gara, che nel frattempo non è ancora arrivata. E dall’altro ulteriori chiarimenti sulla vecchia gestione, ossia su quell’appalto revocato che, alla base, sarebbe stato viziato – si legge nel testo dell’atto – da una «documentazione di gara non idonea a selezionare soggetti in possesso di adeguata competenza ed esperienza in relazione allo specifico servizio richiesto». In soldoni, un avviso pubblico i cui criteri per l’attribuzione del punteggio dei partecipanti «hanno riconosciuto una schiacciante prevalenza all’offerta economica». Tanto è vero che l’appalto è stato aggiudicato con un ribasso del 49,7%.
QUEL SUBAPPALTO ‘SALVO’ PER POCO
Oltre che su una gara ‘a risparmio’, l’Anac punta però il dito anche sul subappalto che MetroRoma, a sua volta, concesse a Schindler spa. La società svizzera, che era arrivata seconda nella gara vinta dal Consorzio all’inizio del 2017, si è potuta consolare con un affidamento diretto pari al 17 per cento del valore di quell’appalto. Un’operazione vietata per un motivo semplice: due o più partecipanti potrebbero mettersi d’accordo, falsando la gara. Un divieto che però è stato inserito nel Codice dei contratti pubblici solamente nell’aprile del 2017, cinque mesi dopo la pubblicazione degli atti di gara in questione. Il subappalto era dunque legittimo, anche se – precisa l’Anticorruzione – «la giurisprudenza aveva comunque chiarito che il ricorso ad un concorrente quale subappaltatore, da parte di altro operatore economico in gara, può costituire sintomo di collegamento tra le offerte e di dubbia trasparenza».
EMERGENZA&SOVRACCOSTI
Dopo che Atac ha messo alla porta MetroRoma, Schindler è diventato poi l’attuale responsabile della manutenzione, con un contratto di un anno. Fu l’unica a partecipare alla ‘procedura negoziata’ indetta in fretta e furia dalla municipalizzata capitolina, in attesa della maxi-gara pluriennale. Accanto a tale bando, Atac ha però utilizzato una serie di affidamenti diretti (senza gara) per tamponare l’emergenza ed attuare verifiche straordinarie e interventi specialistici. Otis srl e la stessa Schindler i destinatari, società che facevano parte del gruppo di imprese che costruì le scale mobili. Procedure d’urgenza che, rispetto al vecchio contratto, hanno fatto aumentare di circa un milione di euro il costo annuale della manutenzione. Inoltre, per la nuova gara – scrive l’Anac – «non è stata fornita una tempistica certa». E, chiosa, «l’ulteriore e indeterminato protrarsi dell’attuale stato di affidamento emergenziale si porrebbe in contrasto con il principio di economicità, oltre che con il principio di libera concorrenza».