‘Cessate la guerra, Europe for peace’: questo il motto della manifestazione che si è tenuta ieri pomeriggio sabato 5 marzo a Roma in piazza San Giovanni contro la guerra in Ucraina e organizzata dalla ‘Rete Pace e Disarmo’. La manifestazione è terminata in piazza San Giovanni a Roma: le persone hanno lentamente e pacificamente lasciato la piazza sventolando le bandiere della pace e dell’Europa. La giornata di mobilitazione è cominciata con un corteo partito da Piazza della Repubblica e arrivato in piazza San Giovanni. In migliaia hanno sfilato al grido ‘Per la pace. Stop Putin, Stop war’. In testa una lunga bandiera con i colori dell’arcobaleno, simbolo della pace, retta dai manifestanti che intonano il brano di Daniele Silvestri ‘Il mio nemico non ha divisa’. Tante le sigle come tante le bandiere della pace sventolate in piazza. Tra gli altri una bambina che tiene tra le mani un manifesto con scritto: ‘Meno bombe più caramelle’. “Siamo più di 50 mila in piazza”, hanno riferito gli organizzatori dal palco in Piazza San Giovanni a Roma. Presenti circa 20mila persone, secondo le stime della polizia. Un minuto di silenzio e poi in un lungo applauso: così in piazza San Giovanni è stata fatta idealmente partire, dopo il corteo, la manifestazione pacifista. “Siamo tantissimi a manifestare contro l’aggressione, per la pace e chiediamo: cessate fuoco”. Lo ha detto Francesca Farruggia, di Archivio e Disarmo, intervenendo per prima dal palco. “Senza distinzione di luoghi e culture – ha aggiunto – dobbiamo aiutare tutti perché non ci sono profughi di serie A e di serie B. L’Onu deve condurre il negoziato tra le parti. No alle armi ma dobbiamo costruire i ponti per la solidarietà tra i popoli”. Tante le testimonianze per la pace: sul palco in piazza San Giovanni si sono alternate Batool Karim (co-portavoce dell’Iraq Social Forum), Silvia Maraone (Ipsia Acli attiva nei Balcani), la rifugiata siriana Yasmine Azeem, Amos Basile (Casco Bianco in Ucraina per Ibo Italia), oltre a un messaggio delle organizzazioni di madri di soldati russi, ucraini e bielorussi contro l’arruolamento. Alla manifestazione è intervenuta anche Beatrice Fihn, direttrice esecutiva della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Ican) insignita nel 2017 del Premio Nobel per la Pace. “Pensi che userà davvero armi nucleari? Come si sopravvive a una bomba nucleare? Questi sono alcuni dei messaggi reali che ho ricevuto la scorsa settimana – ha detto Fihn dal palco – In tutto il mondo, le persone hanno di nuovo paura delle armi nucleari, cercano su Google cosa succede quando esplode una bomba nucleare. Questa settimana abbiamo visto il vero volto della deterrenza nucleare: terrore, ricatto. Putin l’ha detto ad alta voce: non aiutate l’Ucraina perché poi comincerò una guerra nucleare – ha ricordato – . E Lukashenko in Bielorussia vuole ospitare armi nucleari, aumentando ulteriormente le tensioni. Il governo italiano crede ancora che minacciare di usare armi nucleari sia ok. Non lo è, e deve finire. Siamo con il popolo ucraino oggi. E siamo con i coraggiosi russi che protestano contro la guerra. Ci organizzeremo – ha concluso – per assicurarci che nessun leader possa minacciarci di nuovo con una guerra nucleare”.
06/03/2022