Oltre ai reati di usura ed estorsione aggravata, attribuiti a vario titolo ai quattro soggetti destinatari di misure cautelari, la Procura contesta anche l’esercizio abusivo di attività finanziaria nella zona di Laurentina. Gli interessi sulle somme prestate che venivano richiesti ai creditori, secondo gli inquirenti, oscillavano tra il 130% e il 480% su base annua.
USURA A ROMA: 4 MISURE CAUTELARI. INDAGINI A LAURENTINA
Vittime prescelte degli usurai del quadrante Laurentino di Roma erano piccoli imprenditori e persone in difficoltà economica. Le indagini sul giro di usura, spiega la Questura di Roma, sono scaturite da alcune denunce fatte dalle vittime nelle zone Eur, Tintoretto e Marconi, Appio e Portuense. Fino a qui si spingevano i principali indagati, pur avendo la loro base operativa nel quartiere di Roma Laurentina, dove venivano fissati appuntamenti con i clienti, concessi materialmente i prestiti di denaro ed effettuate le riscossioni.
USURAI A ROMA: GLI INDAGATI
Tra gli indagati nell’operazione antiusura, la figura di maggior spicco è il 34enne romano A.V. – figlio di un altro indagato, A. S., 65enne destinatario della misura di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – che, sebbene incensurato e formalmente disoccupato, è risultato dedito “a fatti di usura – scrive la Questura – e in grado di ricorrere anche a minacce ed esternazioni di carattere estorsivo per rientrare in possesso delle somme di denaro con interessi illegali pattuite con le vittime”.
Su di lui gli inquirenti calcano la mano: “Personaggio contraddistinto dal più marcato temperamento criminale tra gli indagati, è infatti destinatario del provvedimento di custodia cautelare degli arresti domiciliari, in quanto gestore in prima persona dell’attività di abusivismo finanziario in modo ripetuto, attraverso la concessione di svariati prestiti nell’arco di un lungo periodo temporale”.
Tra le persone sottoposte all’obbligo di dimora e divieto di avvicinamento nei confronti di una vittima, figurano invece M.U., 57enne con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, e braccio destro di A.V. con cui deve rispondere anche di estorsione aggravata in concorso, e S.A., 29enne romano.
COME FUNZIONAVA IL GIRO DI PRESTITI USURAI A ROMA SUD
I fatti contestati si riferiscono al periodo compreso tra marzo 2018 e giugno 2020. Il lockdown non ha fermato gli usurai attivi a Roma sud. Così la Questura descrive il modus operandi degli indagati.
“Lo schema seguito per la concessione dei prestiti è venuto alla luce mediante gli approfondimenti investigativi mediante i quali si è accertato che gli interessi praticati, da corrispondere a cadenza mensile, oscillavano tra il 130 ed il 480% circa, su base annua”. Tassi di interesse considerati usurai.
“La modalità di estinzione invece si basava sul modello cosiddetto “a fermo”: infatti il debito generato dalla concessione iniziale di una somma di denaro, sebbene utilizzato come parametro per calcolare ciascuna rata, sarebbe stato considerato estinto solo mediante il pagamento per intero della quota capitale”.
“Con questo sistema, in pratica, la vittima si trovava a restituire, nel giro di pochi mesi, somme complessive pari quantomeno al doppio, al triplo se non addirittura a cinque volte l’ammontare ottenuto in prestito, sempre al netto delle “ristrutturazioni” del debito effettuate arbitrariamente dagli indagati, man mano che non rientravano del denaro prestato nei tempi concordati”.