L’indagine sui due evasi, coordinata dalla Procura di Roma, è frutto di una intensa attività investigativa condotta dalla sede centrale del NIC ininterrottamente sin dal giorno dell’evasione, mediante appostamenti, pedinamenti, perquisizioni e altre attività di natura tecnica che hanno permesso il risultato odierno. Dalla condivisione degli indizi e degli altri elementi investigativi raccolti dal NIC e dai Carabinieri si e’ arrivata alla svolta investigativa che ha consentito di individuare e circoscrivere il territorio dove i due evasi erano giunti poco prima. Pianificata con la massima cura l’intervento e coinvolto il Nucleo Regionale del NIC di Firenze, si è provveduto ad organizzare i servizi. Alle operazioni sul territorio hanno partecipato gli uomini del Nucleo Regionale del NIC di Firenze che hanno proceduto all’arresto degli evasi insieme ai militari dell’Arma dei Carabinieri. Espletate le formalità di rito, i due detenuti sono stati condotti al carcere di Pisa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
FORSE AVEVANO UN COMPLICE
Non hanno agito da soli, ma hanno potuto contare sull’aiuto di almeno un complice. “La certezza del coinvolgimento di altri soggetti – ha spiegato il tenente colonnello Ugo Floccher, comandante del Nucelo Investigativo di Frascati – arriva dal fatto che i due per allontanarsi dal territorio di Roma hanno utilizzato un’auto risultata rubata alcuni giorni prima dell’evasione”. Non sono stati loro dunque a effettuare il furto del mezzo successivamente alla fuga, ma sarebbe invece stato fornito loro da qualcuno. Le indagini sull’accaduto proseguono.