Ecco le novità più importanti: ci si sposta liberamente all’interno della stessa Regione. Non serve più l’autocertificazione, Si possono vedere anche gli amici, fermo restando il distanziamento interpersonale di un metro. Sono comunque vietati gli assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Dal 3 giugno sono consentiti gli spostamenti interregionali da e per l’Unione Europea, gli Stati Schengen, il Regno Unito,la Repubblica di San Marino, il Principato di Monaco
Dal 18 maggio riaprono alcune attività economiche quali: vendita al dettaglio, inclusi i centri commerciali e i mercati all’aperto, posteggi fuori mercato e chioschi; ristorazione, strutture ricettive, servizi alla persona (saloni di barbieri e parrucchieri, centri estetici, istituti di bellezza, servizi di manicure e pedicure, attività di tatuaggio e piercing), uffici aperti al pubblico, manutenzione del verde, musei, archivi e biblioteche; stabilimenti balneari.
La Regione Lazio (con l’Ordinanza 41/2020), ha poi previsto ulteriori integrazioni alle raccomandazioni di distanziamento sociale e igienico-comportamentali delle attività.
Tutte le attività dovranno rispettare queste regole generali: ingressi dilazionati e la distanza interpersonale di un metro all’interno dei locali e per chi è in attesa. Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. Uso dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto. Utilizzo di mascherine sia da parte degli operatori che da parte dei clienti. Informazione, tramite cartellini italiano e inglese, per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.
In buona sostanza si tende ad evitare il contagio tra cliente e lavoratore e quello tra cliente e cliente che avviene attraverso il contatto di oggetti e superfici in comune, con la pulizia e la disinfezione o con la sostituzione degli strumenti mono-uso. Non è obbligatoria la misurazione della febbre verso i clienti (eccetto nei centri commerciali), ma gestori e lavoratori non possono iniziare il turno di lavoro se la temperatura corporea è superiore a 37,5°C. Deve essere data ampia disponibilità e accessibilità a sistemi e prodotti per l’igienizzazione delle mani (preferibilmente dispenser a induzione automatica). Per quanto riguarda i climatizzatori, oltre a dover garantire sempre un’adeguato ricambio naturale di aria ai locali, dovrà essere eliminata (laddove possibile) la funzione di ricircolo dell’aria e dovrà essere aumentata la frequenza della manutenzione/sostituzione dei filtri dell’aria in ingresso.
Vanno inoltre eliminate dalle aree comuni le riviste e materiale informativo di uso promiscuo, attenzione a non confonderlo con i giornali gratuiti che sono da portare via. Si tratta di due fattispecie diverse: in uno la stessa rivista viene lasciata nelle aree comuni per la lettura dei clienti (E QUESTO NON È PIU POSSIBILE), nell’altro il giornale distribuito gratuitamente viene preso e resta solo nella disponibilità di quell’unico cliente (E QUESTO È POSSIBILE)
Nei ristoranti vengono eliminati i buffet. Il cliente, eccetto che sia a tavolino, dovrà indossare la mascherina per i movimenti all’interno del locale. Si potrà accedere privilegiando la prenotazione, (il cui elenco va mantenuto per 30 giorni), non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere.
Nei servizi alla persona (estetiste, parrucchiere) si consente l’accesso dei clienti solo tramite prenotazione, il cui elenco va mantenuto per 30 giorni, La permanenza all’interno dei locali è consentita limitatamente al tempo indispensabile all’erogazione del servizio o trattamento e la eventuale presenza contemporanea di clienti è proporzionale in base alla capienza del locale. Ogni cliente accede al locale da solo salvo minori o che necessitano di assistenza- Operatore e cliente devono indossare la mascherina (FFP2 o la visiera protettiva senza valvola. In particolare per i servizi di estetica, nell’erogazione della prestazione che richiede una distanza ravvicinata, l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola. I guanti utilizzati per i trattamenti devono essere diversi da quelli utilizzati nel contesto ambientale.
Nei centri commerciali deve essere regolato l’afflusso nelle aree comuni (corridoi, bagni, piazzali interni, etc.), non superiore al rapporto di 1 persona ogni 10 mq di SLP (Superficie Lorda Pavimento) in modo da evitare assembramento e garantire sempre la distanza interpersonale di almeno un metro all’interno del centro commerciale, anche attraverso sistemi di conteggio degli ingressi e delle uscite ed eventualmente con la definizione di percorsi interni, indicati con segnaletica adesiva a pavimento. Le persone conviventi (e in generale le persone che non siano soggette al distanziamento interpersonale) possono stare a una distanza inferiore da quella indicata per gli altri clienti; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. L’uso di eventuali panchine o sedute deve essere limitato con segnaletica ben visibile ed eventuale interdizione totale o parziale tramite appositi sistemi (ad esempio, nastri), in modo da garantire sempre il distanziamento. Deve essere fissato un numero massimo di presenze contemporanee all’interno dei bagni (comunicato con appositi pannelli informativi all’esterno): il personale di sicurezza preposto controlla periodicamente il rispetto del predetto limite.
Nei negozi di abbigliamento e calzature oltre alle norme comuni, quali ad esempio l’afflusso di clienti contingentato in modo da garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro e sull’uso di mascherine, i guanti monouso dovranno essere disponibili solo per i clienti che lo richiedano. I clienti dovranno attendere il proprio turno di ingresso fuori dal negozio, rispettando il distanziamento interpersonale e viene suggerito l’inserimento di “personal shopper”, ovvero di persone che aiutano e seguono negli acquisti i clienti tramite appuntamento telefonico. Non è obbligatorio, ma la scelta spetta al Gestore dell’attività, la misurazione della febbre ai clienti per consentirne l’accesso nel locale.