Nonostante i lavori pubblici non siano stati interessati dallo stop imposto dal Governo, di fatto l’emergenza coronavirus ha bloccato anche molti cantieri di grandi opere sparsi per il Paese. Per fortuna di Roma e dei romani, i lavori della metro C proseguono nonostante il covid. «I cantieri stanno proseguendo – così ha riferito in audizione in Commissione capitolina Mobilità Andrea Sciotti, responsabile del procedimento della linea C nonché dirigente di Roma Metropolitane – seppur con qualche rallentamento dovuto al rispetto delle prescrizioni dettate dalle misure di contenimento del contagio». I lavori si concentrano nei 3 km della cosiddetta tratta T3, la terz’ultima porzione di un tracciato, quello della metro C, che da progetto conta 30 stazioni, di cui 22 già in piedi. La ‘T3’ parte da San Giovanni e, passando per le fermate Amba Aradam e Fori Imperiali, arriverà a Piazza Venezia, dove nel frattempo sono state condotte le indagini geologiche ed archeologiche per quella che sarà un’altra stazione-museo.
MANCANO GLI ULTIMI 190 METRI
Ma Shira e Filippa, le due talpe scava-tunnel che devono completare le gallerie fino a Piazza Venezia, dallo scorso agosto sono ferme ai Fori Imperiali, a soli 190 metri dal traguardo. E nonostante il Governo abbia sbloccato i fondi, le escavatrici non possono ancora ripartire: nelle vecchie carte progettuali, infatti, la tratta T3 doveva fermarsi ai Fori Imperiali ed è dunque necessario approvare una variante in corso d’opera al progetto esecutivo dei lavori avanzato da Metro C s.p.a, il consorzio di imprese che sta realizzando la terza linea romana. Lo scorso 12 marzo è stata pubblicata in gazzetta ufficiale la delibera con cui il Comitato Interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha approvato definitivamente il nuovo perimetro, aprendo il rubinetto dei fondi del Ministero di Infrastrutture e Trasporti per il proseguimento degli scavi verso l’Altare della Patria: quasi 10 milioni di euro, per un intervento che dovrebbe durare circa un mese e mezzo. «Abbiamo acquisito i pareri di Regione e Ministero, attendiamo ora quello del Comune – ha precisato Sciotti di Roma Metropolitane – Solo a quel punto noi (ndr. Roma Metropolitane) potremo approvare la variante». Manca dunque un atto politico del Campidoglio, nella veste sia di co-finanziatore dell’opera che di socio unico di Roma Metropolitane. Nello specifico si tratta di una delibera che dovrà passare prima in Giunta e poi in Assemblea Capitolina. «L’atto, che ho già firmato, è stato predisposto dagli uffici del dipartimento Mobilità – ha annunciato l’assessore capitolino ai Trasporti, Pietro Calabrese – Sta completando l’iter di verifica amministrativa e presto approderà in Aula».
GLI ALTRI CANTIERI
Nel frattempo a Piazza Venezia, ha reso noto il funzionario di Roma Metropolitane, «si stanno realizzando i campi di prova per testare l’efficacia del consolidamento del terreno, indagini fondamentali per l’aggiornamento e l’approvazione del progetto definitivo della stazione di Piazza Venezia». Infrastruttura, quest’ultima, che dovrebbe essere ultimata nel 2027. Costo: oltre 500 milioni di euro, di cui 300 promessi dal Ministero, ma ancora non stanziati. Mentre sull’altro versante della tratta, alle spalle della stazione di San Giovanni – la cui fermata per la Metro C è operativa dal 2018 – si continua a lavorare per il cosiddetto ‘pozzo’ dei giardini di via Sannio. Una croce di scambio che potrà ridurre da 8 a 4 minuti i tempi di attesa per una corsa sulla linea C. Consegna dei lavori prevista a fine 2021. È fissato invece al 2023 il taglio del nastro per la stazione Fori Imperiali. Parallelamente, gli scavi per il collegamento con la vicina fermata Colosseo, e quindi con la metro B: fino ad agosto, il cantiere causerà lo stop anticipato, alle ore 21, delle corse della linea blu. Secondo il rullino di marcia, l’attivazione del tracciato T3 ‘originario’ (da San Giovanni a Fori Imperiali, esclusa Venezia) slitta alla metà del 2024, dopo l’inaugurazione dell’ultima stazione della tratta a vedere la luce: Amba Aradam. Ad oggi, però, i lavori per questa fermata – fa sapere il consorzio MetroC – sono sospesi. Il motivo? L’interferenza degli impianti di alimentazione e di movimentazione dei detriti da scavo a supporto delle due talpe. Il cantiere, dunque, non potrà ripartire finché Shira e Filippa non arriveranno a Piazza Venezia.