Le lezioni online sono comode, soprattutto per i pendolari, ma a tutti i ragazzi manca la pausa caffè con gli amici e il confronto con i docenti.
“Mai avrei pensato di discutere la tesi guardando il giardino di casa mia”
Valerio, 25 anni di Latina, l’8 aprile si è laureato telematicamente alla magistrale di Lingue straniere alla Sapienza di Roma. “Tutto si è svolto nella massima regolarità, piena collaborazione da parte di commissione e candidati. È stata una discussione alquanto insolita, mai mi sarei aspettato di discutere la tesi da casa mia. Davanti a me avevo la finestra che dava sul giardino in cui sono cresciuto giocando a pallone: tale cornice mi ha dato la serenità giusta per affrontare la discussione senza ansia. Dopo aver atteso l’ultimo collega a cui bisognava far da testimone, noi candidati ci siamo scollegati per permettere ai professori di discutere i voti. Al mio turno vengo proclamato dottore, ringrazio la commissione: sono finalmente laureato!”.
“Adesso ho più tempo per studiare. Ma vorrei tanto rivedere gli amici”
Camilla, 20enne di Frascati, è al secondo anno di Scienze Biologiche a Tor Vergata. “Sto seguendo Antropologia, Biologia molecolare e Biochimica. Sono quasi tutte registrate ed è comodo poterle rivedere quando voglio. Ho più tempo per studiare perché non devo arrivare a Roma ogni volta. Non ho problemi con la connessione, quindi anche le dirette le seguo bene sull’app Things. Preferisco questa modalità telematica, perché è anche più comoda per prendere appunti e i docenti sono sempre disponibili. Ciò che mi manca del mondo universitario reale è il rapporto umano con i miei amici, con i quali mi vedo spesso per studiare, prendere un caffè, fumare una sigaretta in pausa a lezione”.
“Quello che manca di più è la routine in facoltà, prendere un caffè con gli amici”
Valeria, 22 anni di Latina, frequenta la magistrale di Scienze politiche alla Sapienza. “Sto seguendo molti corsi online: Storia delle PA, Diritto della salute, Diritto dell’ambiente, Inglese. Le lezioni sono in diretta e si rispettano gli orari che avremmo avuto in aula. La facoltà è all’altezza della sfida, non abbiamo perso un minuto di lezione. L’università sul web è comoda, soprattutto per chi è pendolare e i docenti possiamo sentirli via chat per qualsiasi chiarimento. Senza dubbio però a tutti manca la vita universitaria reale, la routine con gli amici, il caffè alla macchinetta, il pranzo ai pratoni, l’ansia per l’esame, la battuta in aula. Siamo più soli, ma fortunatamente riusciamo a tenere il passo e a fare anche gli esami online”.
“Grazie all’università e alla tecnologia ci siamo potuti laureare lo stesso”
Marco, 24 anni di Aprilia, è un neolaureato ai tempi del Coronavirus. Infatti la discussione della sua tesi magistrale è avvenuta online il 27 marzo. “Mi sono laureato a Roma Tre in Economia e Management – Marketing. Il giorno della discussione eravamo 11 ragazzi e 5 professori, più un tecnico informatico. Il laureando che doveva discutere si collegava in video e microfono mentre gli altri avevano i dispositivi spenti. Discutere la tesi online è stato snervante, avevo paura di perdere la connessione internet. Ho provato però meno pressione non avendo i docenti davanti a me né i miei genitori, che hanno visto la discussione dal telefonino. Sono molto contento che l’università ci abbia permesso di laurearci attraverso la tecnologia. Non so se farò una festa in futuro, sono giorni difficili, mi sembra futile pensare al divertimento ora”.
“Funziona tutto, peccato non poter fare i laboratori in aula”
Valeria è una ragazza di Aprilia che frequenta Scienze biologiche a Tor Vergata. “Le lezioni stanno procedendo bene, solo qualche problema iniziale per capire il funzionamento delle piattaforme. I docenti sono sempre disponibili, forniscono dispense, sono puntuali a lezione. Abbiamo fatto lezione anche a Pasquetta! Inoltre i professori si collegano in videochiamata per chiarire le lezioni precedenti. L’unica pecca è l’impossibilità di fare laboratori, fondamentali per la mia facoltà. In futuro le lezioni online potrebbero essere sfruttate molto di più, soprattutto dalle facoltà che non fanno laboratorio”.
“Seguire le lezioni in pigiama è un sogno, ma ci manca la realtà”
Cristian, 21 anni, di Arpino, frequenta la facoltà di Scienze biologiche a Tor Vergata e attualmente sta seguendo le lezioni online di antropologia, biochimica e biologia molecolare: “Lo svolgimento delle lezioni online non è così male, nel comfort più totale, seguire le lezioni in pigiama è il sogno di ogni studente. Però allo stesso tempo manca socializzare con i compagni, fare nuove amicizie, d’altronde questo è anche un po’ il cuore delle università. Personalmente non sto riscontrando troppe problematiche nel seguire le lezioni da casa, ma conosco comunque persone che ne hanno, magari per mancanza di strumenti adeguati”.
“Gli esami si faranno lo stesso, ma siamo in attesa di sapere di più”
Oleg, 20 anni di Aprilia, è iscritto a Ingegneria informatica a Roma Tre e sta seguendo da settimane i corsi online di Fisica1, Ricerca operativa e Informatica. “Seguo le lezioni su internet, alcune sono in diretta, altre registrate e le posso guardare più volte. Il sistema è comodo perché si risparmia tempo per il viaggio verso l’università e si sta in casa, piuttosto che stare in aula accalcati con 200 ragazzi. Gli esoneri scritti sono slittati a maggio. Dovremmo sicuramente fare gli esami in via telematica, ma ancora non sappiamo molto”.
Anche musica e teatro sono online
Diego: “Il teatro su internet è atipico, ma…”
Diego Curzola è maestro di teatro e sta continuando i suoi laboratori con i ragazzi dell’istituto comprensivo Pascoli di Aprilia tramite Skype. “Il teatro a distanza è sicuramente fuori dagli schemi. Manca avere un contatto visivo e dinamico. Abbiamo dovuto sospendere lo studio delle parti per lo spettacolo che stavamo facendo. Ora le lezioni sono più statiche e basate sulla teoria. Ai ragazzi ho chiesto di esprimersi anche scrivendo un monologo e gli ho suggerito testi da leggere. La chat è sicuramente fonte di distrazione, ma anche un valido modo per restare uniti e fare gruppo. Continuo a fare lezione durante questi giorni surreali con l’obiettivo di tenere vivo e costante il loro amore per l’arte del teatro”.
Gennaro: “Difficile insegnare musica a distanza”
Gennaro Papa è un giovane insegnante di violino al Centro Musicale “Arcangelo Corelli” di Velletri e all’Associazione “Notemozioni” di Aprilia. “Per noi musicisti le lezioni su internet sono piene di insidie. Abbiamo bisogno di strumenti specifici che riportino fedelmente il suono dello strumento, la qualità audio deve essere massima. Sul web questo è difficile: faccio lezioni frontali con i miei allievi, ma è complicato per loro capire le mie correzioni a distanza e per me verificare la qualità del suono e della loro tecnica musicale. Suonare è qualcosa di fisico, il ragazzo ha bisogno di vedere il maestro suonare, di capire le sue correzioni sullo strumento, soprattutto riguardo lo stare in postura. Non basta far eseguire il movimento e osservare dal monitor, la lezione dal vivo è insostituibile”.
Laura Alteri