In queste settimane di isolamento, uno tra i protagonisti del dibattito mondiale sta tornando a respirare: l’ambiente. La riduzione ai minimi termini dei trasporti e delle industrie, la limitazione della circolazione aerea e via terra, sembrano aver giovato alla qualità dell’aria. Lo dimostrano i dati che ogni giorno segnalano la qualità dell’aria nei singoli paesi e ne rivelano le criticità. In queste ultime settimane infatti, le 53 centraline di monitoraggio di Arpa Lazio, installate nella regione, stanno mostrando un forte calo di inquinamento nelle città che fino a pochi mesi fa sbandieravano la maglia nera per lo smog. Sia i livelli del Pm10, il particolato formato da polveri e fumo, che quelli del benzene (C6H6) stanno infatti scendendo sotto la soglia massima consentita dal D.Lgs. 155/2010, 50 µg/m3 al giorno per il PM10 e 5 µg/m3 l’anno per il benzene.
L’ITALIA DALLO SPAZIO
A testimoniare il crollo dello smog sono state anche le analisi svolte dall’Agenzia Spaziale Europea con il programma Copernicus. Grazie alle immagini satellitari della Sentinel 5P, elaborate dalla piattaforma Onda della Serco di Frascati, si osserva un netto miglioramento mondiale mai visto prima. Oltre ai rilevamenti dell’ESA, sono state diffuse anche molte immagini dalla NASA che dimostrano la riduzione di emissioni di biossido di azoto sia in Cina che in Europa. Nel Lazio si è osservato un miracoloso miglioramento, a soli due mesi di distanza dallo scorso 16 gennaio, quando a Roma ben 11 centraline su 13 avevano superato la soglia massima consentita di PM10. La situazione oggi è nettamente migliorata. Nel Bollettino di Arpa Lazio della settimana che va dal 9 marzo al 15 marzo i valori sono infatti diminuiti a dismisura. I valori del PM10 sono rimasti tutti sotto la soglia consentita, con un valore minimo segnato nella centralina Guido dove sono stati registrati 17 µg/m3. Anche i valori del benzene sono più che dimezzati rispetto ai dati di gennaio, oscillando tra 0,7 µg/m3 e 1.3. Buoni anche i valori del biossido d’azoto (NO2). Se nella terza settimana di gennaio la centralina Tiburtina registrava picchi medi di 75 µg/m3 di NO2, la seconda settimana di marzo il valore medio è stato di 39 µg/m3 Gli effetti collaterali del Coronavirus si fanno sentire anche a Ciampino. Le centraline della città aeroportuale a gennaio avevano sforato di molto i limiti di legge, tanto che il sindaco aveva adottato misure molto drastiche per ridurre l’inquinamento. Tra queste, ai cittadini veniva chiesto di non lasciare acceso il motore delle auto quando queste erano ferme e di spegnere i riscaldamenti in casa oltre una certa ora. Nella prima settimana di gennaio il PM10 raggiungeva i 61 µg/m3. Nella prima settimana di marzo il PM10 è stato di 22 µg/m3. Buoni risultati anche per le centraline di Latina. Nelle prime due settimane di gennaio una centralina su tre non aveva rispettato i limiti di legge. In particolare, da inizio anno la cabina di V. Tasso aveva già accumulato 17 giorni di superamento ed è proprio qui che si era rilevata la maggiore concentrazione di polveri sottili. I valori medi di marzo di PM10 sono invece scesi a 26 µg/m3.
Elisabetta Di Cicco