L’ha realizzata ‘Istituto di studi politici, economici e sociali ha spulciato i telegiornali Eurispes, con il Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’Università “Sapienza” di Roma. Innanzitutto, emerge che il Coronavirus trasforma i Tg in bollettini di guerra. Si registra anche una inversione di tendenza nei confronti dei fratelli o cugini europei nei confronti del nostro Paese. E mentre il megafono dei politici si affloscia, uno solo fa la primadonna sui “suoi” Tg. L’analisi dell’Osservatorio Tg Eurispes – Coris Sapienza riguarda i Tg dal 16 al 20 marzo.
Ecco cosa rileva il Report. “A un mese dai primi contagi nel Nord Italia, la quotidiana conferenza stampa della Protezione civile delle 18 costituisce l’evento principale della comunicazione. Tutte le testate aprono con i “bollettini di guerra”, e i numeri dominano anche nei servizi. I risvolti economici della crisi e gli stessi provvedimenti del Governo passano in secondo piano (solo 3 aperture al decreto “Salva Italia” che contiene misure di sostegno per il lavoro, l’economia e le famiglie)”.
L’Europa si ammorbidisce. “Con le misure avviate dalle istituzioni dell’Unione (Bce, Bance centrale europea, e Commissione cioè il governo UE), il prime time non può che prendere atto di una svolta: l’Europa, l’eterna fidanzata riottosa, che giusto la scorsa settimana ci aveva “schiaffeggiato” con le parole di Lagarde, ora sostiene appieno il nostro Paese, con maggiore o minore soddisfazione dell’informazione italiana. I Tg Rai confermano la linea europeista, con Tg3 che mercoledì interpella il commissario Gentiloni, mentre Tg1 giovedì dialoga a distanza con la Presidente Von Der Leyen. Anche i Tg Mediaset prendono atto della svolta, ma mostrano un atteggiamento da “amante risentito”, dedicando venerdì poche righe alla ventilata sospensione del patto di stabilità”. Cioè la ferrea regola che impone rigorosi limiti di spesa alle pubbliche amministrazioni e che spesso viene contestata da chi gestisce la cosa pubblica perché si trasforma in un blocco degli investimenti e un palla al piede, anche per i Comuni.
Altro aspetto che rincuora: “Si attenuano, comunque, gli accenti negativi, anche perché tutte le nazioni del vecchio continente guardano all’esempio del nostro Paese”. Mentre si guarda con perplessità alla gestione della pandemia fuori dall’Italia. “Nei servizi che documentano il diffondersi del contagio negli altri Stati, spazio alle letture preoccupate e critiche verso gli atteggiamenti contraddittori e attendisti di alcuni paesi (Ue e non)”.
Un dato davvero nuovo riguarda la politica, che nei Tg italiani ingombra e fagocita spazi che negli Paesi non si sono mai registrati. Adesso perde il monopolio dei Tg tricolori: “La voce della politica da alcune settimane si è fatta flebile. Da segnalare giovedì (19 marzo, ndr) l’intervento “preventivo” del Quirinale verso i leader dell’opposizioni (4 titoli), cui è richiesta maggiore coesione, anche a fronte di un tentativo del centrodestra di acquistare spazi comunicazionali a scapito del governo, che sembra guadagnare consensi”. Ma occupa la ribalta sempre lui, il Cavaliere di Arcore, il fondatore di Canale 5 e via dicendo. I ricercatori Eurispes rilevano che “nella battaglia per arraffare qualche presenza nel prime time, a uscirne vincitore è Silvio Berlusconi, con 11 citazioni nei titoli (tutte Mediaset) e ampio spazio per i suoi interventi”.
Positivo il giudizio complessivo per l’informazione offerta dai telegiornali, senza entrare nel merito delle dinamiche ansiogene e della paura a pioggia: “Tutte le testate forniscono coperture apprezzabili, che documentano senza pietismi l’allarmante situazione dei centri delle province di Bergamo e Brescia, così come lo sviluppo di focolai in altre regioni. I Tg Mediaset sono molti attivi nell’invitare la popolazione a restare a casa, accompagnando agli appelli dei governatori di Lombardia e Veneto diversi servizi in cui i propri giornalisti quasi arrivano a rivolgersi al pubblico a casa. Ampiamente diffuso l’orgoglio per l’impegno del personale medico, con i Tg Mediaset che caldeggiano per la riapertura di alcuni reparti dell’ospedale Forlanini nella Capitale. Anche Tg La7 plaude agli operatori sanitari di Bergamo e Brescia, con Mentana che giovedì afferma: “Se dall’epidemia si uscirà cambiati, bisognerà ricordarsi di ricompensare concretamente i medici”. Oltre che reclamare una maggiore retribuzione per gli operatori sanitari, il direttore di Tg La7 invita la politica a recuperare sulla avvenuta destrutturazione del Sistema sanitario nazionale, i cui effetti sono risultati evidenti in questa drammatica emergenza”.