Il progetto
Un progetto presentato dalla stessa associazione giovedì scorso alla Camera dei Deputati, realizzato con investimento di oltre 130mila euro. Le risorse sono state recuperate attraverso le donazioni di banche, commercianti, imprenditori, residenti sia del quartiere che di tutta Roma. Trentaduemila euro, invece, sono arrivati da un bando regionale. “Un altro appello che rivolgiamo è al municipio, affinché si rispetti l’accordo iniziale in base al quale abbiamo stabilito che loro avrebbero rifatto i marciapiedi e messo lo scivolo per l’accesso dei disabili e il tappetino sensoriale. Venerdì abbiamo svolto un sopralluogo con l’assessora Perfetti ma mi ha anticipato che il Municipio non garantisce di riuscirci entro l’inaugurazione. Mi auguro che invece sia possibile, sarebbe un vero peccato e un controsenso inaugurare un parco inclusivo senza avere l’accesso”.
I lavori
lavori proseguono spediti sotto gli occhi dei residenti. Cinque punti luce in più sono stati già montati, l’erba falciata e ripulite le cinque panchine in travertino alle quali dovrebbero aggiungersi altre predisposte dal Municipio. Dodici giochi per tutti, come il girello, l’altalena con la pedana, il gioco dei dadi anch’esso con pedana o l’altalena inclusiva a tre, con il nido e il seggiolino. Il progetto è frutto di un lavoro durato tre anni, iniziato proprio ad aprile ma nel 2016, quando Rete Imprese Castani ha partecipato al bando della Regione. Prima pietra dei lavori sempre aprile, ma del 2019.
L’intitolazione a Federica Stiffi
Ora a distanza di un anno l’inaugurazione. L’associazione chiede che il parco sia intitolato alla memoria di Federica Stiffi, la 16enne che perse la vita per uno shock anafilattico in piazza delle Gardenie. “Sono contenta che si sia portato a termine il progetto ma, soprattutto – spiega ancora Monica Paba -, sono felice che dalla realizzazione di questa piazza possa partire un percorso di formazione e informazione culturale nelle scuole. Abbiamo chiesto che il parco possa essere intitolato a Federica proprio per questo. Gli studenti del liceo Francesco D’Assisi ci aiuteranno a montare i giochi e questo ci fa enormemente piacere. Solo facendo rete sul territorio potremo preservare tutto quello che costruiremo, anche in futuro”.