Benvenuto presidente. Cominciamo dal ‘solito’ problema: poco personale amministrativo? Le cancellerie penali e civili da lunedì 17 febbraio chiuderanno con un’ora di anticipo…
”Una situazione di emergenza, così l’avevo definita in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario e, quindi, addirittura prima della resa all’orario ridotto firmata dal presidente del Tribunale (civile e penale) di Roma Francesco Monastero”.
Addirittura una emergenza, presidente Galletti?
“Sì, a Roma è in corso una vera e propria emergenza del sistema giustizia. Per affrontarla occorrerebbero risorse straordinarie. Basta guardare lo stato materiale di conservazione degli edifici e la carenza cronica del personale più volte denunciata anche dai capi degli uffici giudiziari romani”.
Nella media nazionale…
“Il dato romano è significativo. Su 1.202 unità di personale previste nella pianta organica v’è una scopertura di oltre 400. Tra civile e penale mancano in servizio precisamente 412 unità. Al lavoro ce ne sono solo 790. I posti vacanti insomma sono oltre il 30 per cento. Nessuna azienda, pubblica o privata, per quanto virtuosa, neppure quelle della Silicon Valley, potrebbe garantire un perfetto funzionamento in una situazione simile”.
La giustizia in affanno, però, non è una novità non crede?
“E’ un vero e proprio miracolo che il sistema ancora regga. E ciò è possibile solo grazie all’eroico sacrificio di noi tutti: avvocati, magistrati e personale amministrativo. Sotto questo crinale va apprezzato l’impegno alle nuove assunzioni annunciato dal Ministro (Alfonso Bonafede, ndr), ma occorre intervenire immediatamente e non c’è tempo per attendere i futuri vincitori dei concorsi che saranno espletati nel triennio. L’avvocatura ha ovunque offerto la propria disponibilità, sia adeguandosi alle situazioni di disservizio, sia attraverso la supplenza delle istituzioni forensi locali, che hanno messo a disposizione importanti risorse economiche per fare fronte elle emergenze. Il solo Ordine forense romano oramai ha ben 13 unità di personale assegnate in supporto degli uffici giudiziari per consentirne il funzionamento ed evitarne il collasso. Altro che lucrare sulla prescrizione come raccontano i telepredicatori: gli avvocati romani pagano di tasca propria per consentire il funzionamento del sistema”.
Ora le cancellerie aperte part time.
“Il presidente del Tribunale, i cui appelli a rinforzare la pianta organica sono rimasti inascoltati, si è trovato costretto a chiudere le cancellerie con un’ora d’anticipo rispetto all’orario previsto per legge di 4 ore al giorno, a contingentare la durata delle udienze penali e a sospendere l’attività dell’Ufficio Corpi di Reato. Il servizio delle cancellerie non verrà interrotto solo perché, accogliendo la richiesta degli avvocati, alcuni presidi fissi resteranno aperti per la quarta ora, 2 nel civile e 3 nel penale. E ciò succede nel tribunale penale della Capitale, dove la carenza d’organico ormai sfiora il 35% del totale con percentuali del 50% per le qualifiche di direttore e funzionario.
Tempi lumaca anche per le nomine.
“La procura è scoperta da dieci mesi. Attualmente attendiamo la nomina del procuratore presso il Tribunale, quello presso la Corte di Appello e col pensionamento del dottor Luciano Panzani in questi giorni resteremo anche senza presidente della Corte di appello. Ad aprile invece scatterà il pensionamento di Francesco Monastero, presidente del Tribunale. Col rischio che si apra un vuoto per tutti e quattro i dirigenti apicali degli uffici giudiziari romani”.
Altri dati…
“C’è carenza anche di magistrati. Restando nel settore penale ne mancano una quindicina: ne sono presenti 136 su 151. Nel settore civile permangono vacanti ben diciotto posti nelle sezioni civili (su 142) e quattro nell’area lavoro (su 54). Considerando anche il settore requirente e la corte di cui si è già detto – così come riferito dal presidente Panzani – dovrebbe vedere l’incremento delle piante organiche maggiore fra tutti i distretti, ben 50 magistrati. In compenso ci sono da gestire numeri da record: 32.486 e il numero degli affari pervenuti nel 2019 (14.780 procedimenti penali,11.860 affari civili e 4.547 lavoro e previdenza) e quelli da trattare, 51.978 procedimenti penali pendenti e 34.165 affari civili, persona-famiglia e minori a cui si aggiungono 11.428 affari lavoro e previdenza pendenti. Perché carenze e inefficienze dovrebbero preoccupare gli avvocati? Perché c’è in ballo il diritto alla difesa e le nostre condizoni di lavoro per assicurare prestazioni professionali di qualità. Nel frattempo molti procedimenti penali sono definiti con la prescrizione e la nuova legge servirà solo a trasformare la situazione allarmante in impossibile”.