La probabile chiusura il 10 Febbraio
Una sede questa che, stando al cartello affisso nelle scorse settimane sulla porta di ingresso, a partire dal 10 febbraio prossimo cesserà di funzionare, con buona pace degli utenti di zona che, da quella data in poi, dovranno rivolgersi all’Ufficio centrale di Piazza Bologna.
La raccolta firme
Per provare ad impedire l’annunciata chiusura, i cittadini del quartiere si sono subito mobilitati. Al loro fianco lo Sportello del Cittadino di Via Cesare Rasponi (zona Lanciani/Tommasini), che ha promosso una raccolta di firme da indirizzare al direttore della filiale e a Poste Italiane. Il presidio di Circonvallazione Nomentana – si legge nel volantino informativo che spiega le motivazioni dell’iniziativa – è “utilizzato da una grossa fetta di popolazione del nostro quartiere, composta in gran parte da famiglie, anziani e disabili che avrebbero grosse difficoltà a rivolgersi ad una sede (quella di Piazza Bologna) che dista oltre un chilometro da questo quadrante”. E che tra l’altro – basta anche solo passarci davanti per capirlo – è sempre abbastanza congestionata. In pochi giorni, nei vari esercizi commerciali di zona che hanno aderito all’iniziativa, sono state raccolte più di 1500 sottoscrizioni, alle quali vanno aggiunte quelle della petizione di supporto avviata su change.org. nel cui testo si chiede l’aiuto di tutti “per le persone del quartiere che non avranno più un punto di riferimento e per i dipendenti, che da anni lavorano con impegno e serietà”. I
l disagio per gli abitanti del quartiere
Abbiamo chiesto agli impiegati del piccolo Ufficio postale cosa sta succedendo. Non ci hanno detto molto, ma vale lo sguardo triste con cui una di loro alle nostre domande ha risposto con un laconico “Siamo qui da tanti anni”. A queste parole fanno eco quelle di Luca, che gestisce una storica tabaccheria in Largo Lanciani presso la quale molti cittadini si sono recati per sottoscrivere la petizione: “Se chiudono sarà un grosso disagio per la zona e soprattutto per gli anziani, che saranno costretti ad andare a Piazza Bologna per ritirare le loro pensioni”, con tutte le difficoltà che questo comporta quanto alla mobilità. Ovvero “autobus che passano raramente. Tra l’altro ne risentirà la vita di tutto il quartiere: “Se va avanti così noi negozianti rischiamo tutti di chiudere” anche perché – conclude Luca – se qualcuno volesse comprare casa in zona, non lo farebbe data la mancanza di negozi e servizi”. Andrea Liburdi e Maurizio Politi (Lega) nei giorni scorsi hanno incontrato la dirigenza di Poste Italiane. In attesa di conoscere l’esito delle istanze da loro presentate a nome dei cittadini del quartiere (che, ricordiamolo, sono in maggioranza anziani), permane la speranza che un servizio importante come quello dell’Ufficio Postale di Circonvallazione Nomentana rimanga a disposizione di tutti.
Cristina Di Giorgi