NESSUN COMPLOTTO O SABOTAGGIO
Nessun complotto, quindi, e neanche alcun sabotaggio. Anche la seconda inchiesta aperta a piazzale Clodio dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e dai pm Mario Dovinola e Francesco Dall’Olio potrebbe nelle prossime settimane portare a una richiesta di archiviazione e quindi all’esclusione definitiva di indagati. Non è la prima volta che la procura si deve arrendere alle ipotesi iniziali. Già nel 2018 era stata esclusa la mano di un incendario o di qualcuno che manomettesse di proposito le vetture. Allora si parlò dell’usura dei mezzi e delle riparazioni fatte in economia. Gli accertamenti, però, riguardano solo un campione dei mezzi oggetto di incendi. Gli autobus che restano completamente carbonizzati, infatti, non vengono proprio presi in esame dagli inquirenti per l’impossibiltà di risalire alle cause del propagarsi delle fiamme. Alla prima chiusura dell’indagine, nel settembre 2018, avevano risposto soddisfatti i sindacati. A partire da Claudio De Francesco, segretario generale Faisa Sicel. ”Siamo contenti che la magistratura ha fatto chiarezza, noi lo diciamo da anni che mancano i pezzi di ricambio. Troppo facile scaricare le colpe delle inefficienze aziendali sui lavoratori e metterli alla gogna”.
I DATI DEL FLAMBUS
Certo il fenomeno resta allarmante per Atac. Nel 2019 sono stati 23 i mezzi in fiamme, di cui 14 andati distrutti. Dal 2016 sono stati danneggiati dalle fiamme o bruciati 149 bus in tutto, tra mezzi Atac e Tpl. Nel 2016 ci sono stati 36 episodi di incendio, 46 nel 2017, 44 nel 2018. In compenso nel 2019 la municipalizzata che ha evitato il fallimento per un soffio ha approvato il bilancio (2018) con il suo primo utile della storia (cioè dal 1909). L’opposizione ha cavalcato a lungo il tema. Tra le ultime sferzate a novembre, Stefano Pedica (Pd). ”Che dire, più che flambus i mezzi Atac della Raggi sono flambé”, aveva commentato il politico Pd, ”visto il continuo prendere fuoco e per una manutenzione pressoché assente”. ”La RaggI – aveva aggiunto – va nelle zone a farsi fotografare con i mezzi nuovi, ma senza manutenzione la foto diventa una presa in giro”. Ma anche Matteo Salvini per la Lega: ”Raggi dimettiti, sei pericolosa”. Nel frattempo potrebbe seguire sviluppi a parte l’ultimo incendio finito all’esame della procura. È sotto sequestro, ma non ancora esaminato. Secondo indiscrezioni i vigili del fuoco avrebbero ipotizzato da subito la matrice dolosa. Riguarda un vecchio mezzo bruciato il 29 dicembre, su via Cristoforo Colombo.
400 BUS NUOVI
L’unica strada percorribile resta il rinnovo del parco bus. Secondo dati dell’ufficio stampa di Virginia Raggi ”in tre anni sono stati messi su strada 400 mezzi nuovi. Nel 2019 ne sono stati acquistati 227. Entro il 2020 diventeranno 700”. Con la speranza che le caratteristiche meccaniche siano adeguate.