Gli abitanti dell’Aurelio non si arrendono. Con il proposito di non restare immobili a guardare quel che accade loro intorno, ma di trovare soluzioni concrete per cercare risolvere gli ingenti problemi che toccano da vicino il quartiere che abitano, hanno deciso di riunirsi. Su proposta del Comitato di Quartiere Aurelio Roma XIII – che, con le sue iniziative, cerca di risvegliare le coscienze dei cittadini e di dare una scossa alla sempre più diffusa abitudine ai disservizi – è stata perciò indetta un’assemblea straordinaria di confronto aperta a tutti. A supportare il Comitato, l’Associazione Argo, Aurelio in Comune, i Volontari Decoro Tredicesimo e l’Associazione Un’Altra Roma C’è. L’incontro si è svolto lo scorso 18 gennaio, alle ore 16, presso la Parrocchia S. M. Immacolata di Lourdes. All’ordine del giorno il problema che, ad oggi, più sta a cuore agli abitanti della zona: quello della mobilità. La chiusura delle stazioni metro Cornelia e Baldo degli Ubaldi (poi, quest’ultima, parzialmente riaperta), il restringimento della carreggiata di via Aurelia, la chiusura della Galleria Giovanni XXIII: una concentrazione di interventi del medesimo lasso di tempo che ha esposto il quartiere Aurelio al concreto rischio di rimanere isolato. Per quanto riguarda il primo dei problemi, quello inerente al trasporto pubblico, “Il CdQ ha effettuato approfondimenti dai quali è emerso che le stazioni della linea metropolitana A Cipro, Valle Aurelia, Baldo degli Ubaldi, Cornelia e Battistini sono state aperte al pubblico il 01/01/2000 e che pertanto già dal 2000 era noto che entro il ventesimo anno, ossia entro il 31/12/2019, si sarebbe dovuta eseguire la manutenzione straordinaria di scale mobili ed ascensori”, si legge nel resoconto direttivo dell’assemblea straordinaria. Quello che è stato messo in luce, perciò, è che esistono delle colpe oggettive di negligenza da parte di ATAC e di Roma Capitale. Sebbene, infatti, un intervento di manutenzione fosse necessario e inevitabile, agendo preventivamente si sarebbe scongiurata l’ipotesi di una chiusura totale delle stazioni, per di più contemporaneamente. C’è, però, un altro dato che è emerso, decisamente più incoraggiante: i cittadini possono fare qualcosa. Dopo la manifestazione autorizzata – atto conclusivo di un lungo lavoro diplomatico – che si è tenuta lo scorso 28 dicembre per scongiurare la chiusura simultanea delle stazioni Cornelia e Baldo degli Ubaldi, qualcosa si è smosso. Il 10 gennaio 2020, ATAC ha anticipato di circa due mesi la riapertura della stazione Baldo degli Ubaldi, autorizzando l’esercizio al pubblico di sei delle dodici scale mobili presenti. Non solo: tre giorni più tardi, Roma Capitale ha annunciato una riduzione dei tempi di lavoro riguardanti la Galleria Giovanni XXIII. Gli interventi sul primo tratto dureranno 35-40 giorni anziché 75; quelli inerenti al secondo tratto, invece, slitteranno a luglio. Notizie incoraggianti per i cittadini, che dimostrano che se si agisce insieme qualcosa può cambiare. Il prossimo appuntamento? La manifestazione del 25 gennaio, alle ore 11, presso Circonvallazione Cornelia.
Francesca Ferrandi
27/01/2020