Dopo 28 anni avranno un tetto sulla testa da cui non piova, reti fognarie a norma, basamenti solidi ed alloggi green, ad alta efficienza energetica. Sono i residenti delle case Ater di via Pietro Gasparri 33-45 a Primavalle, talmente degradati da rappresentare per 5 lustri lo spettro del quartiere e la vergogna della città.
Una storia che parte da lontano
Ci si sono invecchiate lì dentro molte delle assegnatarie degli alloggi che quando vi hanno messo piede per la prima volta erano già delle catapecchie da restaurare, con problemi di ogni tipo, dai riscaldamenti inefficienti alle crepe nei muri e nei soffitti ammalorati dalle continue infiltrazioni. “Quando sono entrata in quella casa non c’era niente” – ricorda Teresa Di Giacomo, che abita lì dal giorno di S.Stefano del 1992 ed ora si dichiara finalmente molto contenta di star aspettando l’avvio della ristrutturazione degli stabili decrepiti.
I trasferimenti
Solo che di anni ne dovranno aspettar altri due, prima di metter piede negli alloggi ricostruiti ex novo. Nel frattempo, da una settimana, sono iniziati i trasferimenti delle prime famiglie, a cui è stata trovata una collocazione abitativa temporanea sempre all’interno del quartiere. Spostamenti che andranno avanti via via fino a giugno con traslochi a carico dell’Ater, per consentire poi, già dal prossimo febbraio, le prime demolizioni, come ha dichiarato il direttore dell’Ater Andrea Napoletano: “La nuova costruzione è in stato avanzato di progettazione. I lavori inizieranno fra novembre e dicembre 2020”. Gli attuali 3 immobili in avanzato stato di degrado con 12 alloggi abitati da 11 famiglie con la presenza di 5 minori, presentano infiltrazioni dalle coperture, distacchi di intonaco dalle facciate, persiane ed infissi penzolanti e problemi ai tratti fognari. Il progetto di demolizione e costruzione, finanziato con 2 milioni e 750mila euro dalla Regione Lazio, darà alla luce tre blocchi residenziali dalle facciate bianche con le persiane blu e certificazione energetica di classe A.
I nuovi appartamenti
Soddisfatto l’assessore Regionale alle politiche abitative Massimiliano Valeriani, secondo cui “fino a poco tempo fa questo sembrava impossibile e tutti parlavano di abbandono e di degrado. Il progetto di via Gasparri, che fa parte del Contratto di Quartiere di Primavalle, rientra nel programma triennale di costruzioni di nuovi alloggi popolari, dopo 30 anni che nel Lazio non si costruivano nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica. In tutto nasceranno 708 appartamenti per dare una risposta all’emergenza abitativa, finanziati dalla Regione con 68 milioni di euro”. E ancora, ha rassicurato l’Assessore: “Inizia questa sfida di buttar giù questi fabbricati e di tirarli su nuovi. Nessuno viene buttato in mezzo alla strada ma a ciascun nucleo familiare viene data una soluzione abitativa temporanea. Il cronoprogramma dei lavori è molto lento e a dicembre 2021 consegneremo gli appartamenti a chi avrà aspettato un paio d’anni.”. Ad oggi sono 110 i nuovi appartamenti realizzati e in fase di esecuzione, di cui 18 a Primavalle (via Bembo), 12 a Corviale, altri 12 a Tiburtino III e 68 a Ponte di Nona.
La soddisfazione dell’Unione Inquilini
Un plauso dall’Unione Inquilini di Roma che, tramite il portavoce Renato Rizzo, ha riconosciuto “l’ottimo lavoro fatto dall’Ater anche per la difficile ricollocazione delle famiglie. Tutti abbiamo diritto ad un alloggio decente e quelle palazzine erano una vergogna per il quartiere, per l’Ater, per la città. Per la prima volta, dopo 40 anni che faccio lotta per la casa, quelle famiglie vengono ricollocate all’interno del quartiere. Faremo il possibile per impedire inoltre qualunque occupazione negli alloggi liberati, una volta attuato il trasferimento delle famiglie. altrimenti si andrebbe ad inficiare tutto il procedimento”.