Il commissariamento delle Ater del Lazio sembra proprio non riuscire a vedere la fine. Sono infatti arrivati in fila i decreti del governatore Zingaretti che ripristinano i ruoli dei commissari straordinari. La gestione commissariale avrebbe dovuto concludersi lo scorso 31 ottobre ma, tramite delibera di giunta regionale, il termine è stato infatti rimandato di un altro anno. Fu indetta nel 2013, in attuazione di quella ‘spending review’ definita poco prima dal Governo Monti, la cui tagliola andava a ‘razionalizzare’ i carrozzoni pubblici come l’Ater. Doveva durare appena un anno, in attesa della tanto agognata riforma dell’azienda territoriale. E invece si sono susseguite proroghe di anno in anno, e la questione si trascinerà così quantomeno fino alla fine del 2020. Eppure, almeno stando agli atti ufficiali, sembrava essere la volta buona. Nell’ultimo anno e mezzo erano infatti stati nominati i presidenti delle sei aziende di edilizia pubblica laziali. Il passo successivo sarebbe stato la designazione, da parte del consiglio regionale, dei membri dei consigli di amministrazione. Il problema è che di riforme della governance non se ne sono ancora viste. Durante il primo mandato di Zingaretti, è stata presentata una bozza, che prevedeva un accorpamento in un unico ente con sedi direzionali decentrate. Ma è rimasta nel cassetto. E così, ecco che è arrivata l’ennesima proroga firmata a novembre. “Occorre assicurare – si legge nell’atto – la continuità aziendale delle Ater al fine di evitare gravissime ripercussioni sul funzionamento delle stesse e sullo stato di avanzamento degli interventi in corso di esecuzione, finanziati dalla Regione per consentire un incremento di offerta di edilizia popolare”. Dunque, “nelle more del perfezionamento della nomina degli organi amministrativi”, per l’Ater del Comune di Roma l’avvocato Epiprando Guerritore, nominato commissario lo scorso giungo per poi diventare pochi giorni dopo presidente, tornerà ad essere commissa
20/01/2020