Sarà l’autunno, ma continuano a piovere come acqua dal cielo le richieste di rinvio a giudizio su alcuni dei principali protagonisti dei Piani di zona del Comune di Roma. Le ultime due risalgono al 28 ottobre scorso e riguardano i vertici del consorzio edilizio A.I.C. che ha costruito i Piani di zona Longoni e Borghesiana-Pantano, con dibattimento fissato ai primi di febbraio. A maggio erano già stati coinvolti dalla giustizia i componenti dell’ex Consiglio di Amministrazione del Consorzio edilizio Veste per i Piani di Ponte Galeria e Torresiana. A giugno, coinvolti anche vertici della coop ‘Attila’ per i Piani Spinaceto 2, Montestallonara e Pisana-Vignaccia. Parliamo di alcune delle più importanti e rinomate lottizzazioni popolari (Longoni, Montestallonara, Borghesiana-Pantano, Colle Fiorito, Spinaceto 2, Tor Cervara, Castelverde, Pisana-Vignaccia, Tor Vergata), che negli ultimi vent’anni sono spuntate come funghi nelle sterminate periferie romane. Realizzate sì, ma non terminate. Hanno ricevuto soldi pubblici per realizzare grosse lottizzazioni o addirittura interi quartieri, ma avrebbero dovuto realizzare, a loro spese, scuole, strade, parcheggi, illuminazione, fogne, parchi, etc. Ma non l’avrebbero fatto.
POLITICA E PROCURA ALL’ATTACCO
Storie incredibili finite sotto la lente d’ingrandimento oltre che della Procura, di ben due commissioni d’inchiesta. Una, già conclusa, al Campidoglio. L’altra nella Commissione d’inchiesta sui Piani di Zona del Lazio, presieduta dalla grillina Roberta Lombardi, che ha inizato a lavorare proprio da maggio scorso, in concomitanza con l’attività della Procura. Lei che, quando era deputata, aveva indicato in un appartamento del Piano di zona Longoni la sua residenza parlamentare, proprio per arginare l’ondata di sfratti che di lì a poco si sarebbe abbattuta sugli inquilini.
PALAZZI COSTRUITI SU EX DISCARICHE ABUSIVE
Alcuni di questi piani tra l’altro debbono fare i conti con continui allagamenti, come a Castelverde, dove non sono nemmeno state completate le fogne e i liquami vengono scaricati in un campo adiacente ai palazzi. Così come non è stato mai realizzato l’allaccio alla rete dei servizi elettricità e gas a diverse famiglie sono così costrette a prelevare l’acqua dai pozzi e l’elettricità dai cantieri ancora aperti. L’inverosimile è successo anche a Montestallonara, dove alcune palazzine stanno sprofondando nel terreno perché pare siano state costruite sopra una montagna di rifiuti, una ex discarica, mai bonificata e di cui tutti – Comune, Regione e costruttori – erano a conoscenza sin dal lontano 2005. ‘MAGIA’: SPARITI 4 MILIONI DI EURO E proprio a Montestallonara, secondo l’accusa mossa dalla Procura di Roma, oltre al reato di mancata bonifica, si sarebbe perpetrata una truffa ai danni degli assegnatari, con una distrazione milionaria di finanziamenti regionali che si attesta sui sei zeri. “Oltre 4 milioni di euro” sarebbe l’ammontare del finanziamento regionale sparito. A spiegarcelo è l’avvocato Vincenzo Perticaro, che difende il sindacato Asia Usb. Proprio grazie ai suoi esposti, firmati assieme al sindacato, sono partiti diversi fascicoli d’indagine sui piani di zona. Ed ora, nell’ambito dei relativi procedimenti giudiziari che nel frattempo sono iniziati, difende quelli che sarebbero stati raggirati. Montestallonara è la testimonianza perfetta di quello che è accaduto in tutti quei piani che abbiamo citato. Si sospetta, complessivamente, una truffa ultramilionaria. Quasi un copione, o “un vero e proprio sistema”, come lo definisce l’avvocato Perticaro. Case vendute subito a chi in realtà doveva stipulare dei contratti di affitto (con futura vendita dopo 25 anni) e invece si è trovato a dover accendere un mutuo per coprire anche i costi di costruzione. Mutui per altro di un valore ben superiore al costo effettivo dell’appartamento, il cosiddetto ‘prezzo massimo di cessione’ (su cui si determina anche l’affitto) che doveva essere fissato in base a criteri stabiliti dalla Regione – che erogava il finanziamento – e approvato dal Comune. Il meccanismo era quello scandito da coop create ad arte, a braccetto con vendite dissimulate e a prezzi più al