La causa principale risiede nel mancato accordo raggiunto nella recente seduta della commissione consultiva, tenutasi a dicembre 2023.
La commissione, che riunisce i rappresentanti del Comune di Roma, dei taxi, degli Ncc e degli utenti, aveva l’obiettivo di risolvere alcune problematiche legate al servizio, ma i risultati ottenuti non hanno soddisfatto le richieste dei tassisti.
Tante le divergenze sui temi delle tariffe fisse, delle turnazioni e sull’applicazione dell’articolo 29 del regolamento capitolino per gli autoservizi pubblici non di linea.
Tali problematiche, hanno portato il sindacato Usb Taxi a dichiarare la mobilitazione.
Lo sciopero dei taxi
Il 23 gennaio lo sciopero dei taxi sarà seguito il giorno successivo dalla protesta di metro, tram e autobus, che darà vita a un blocco totale nei trasporti pubblici.
I rappresentanti sindacali sostengono come i mezzi pubblici, non siano attualmente in grado di soddisfare le nuove esigenze della cittadinanza.
Per evitare che le carenze nel trasporto pubblico ricadano sulle spalle dei cittadini, l’Usb ha denunciato come la risposta del Governo sia stata l’aumento delle licenze per i taxi.
Un provvedimento che, secondo i tassisti, non risolverebbe i problemi strutturali legati al servizio pubblico.
La critica difatti, si basa anche sulla difficoltà che la strargrande maggioranza dei cittadini ha nel permettersi un taxi.
Un mezzo che come sottolineano i sindacati, non può e non deve sostituire il trasporto pubblico di linea.
La commissione consultiva
Il 15 dicembre 2023 è stata nominata la nuova commissione consultiva, un organismo volto a discutere le questioni legate al trasporto pubblico non di linea.
La commissione è composta da esperti designati dal Sindaco, rappresentanti dei dipartimenti del Comune di Roma e delegati delle forze dell’ordine.
Inoltre, 30 rappresentanti di categoria, tra tassisti e Ncc, siedono al tavolo delle trattative, così come i delegati delle associazioni di consumatori.
Le tariffe e le turnazioni
Durante la riunione del 28 dicembre 2023, i membri della commissione hanno discusso in merito alle tariffe e alle turnazioni per il servizio taxi, nonché sulla questione delle tariffe fisse per i trasporti dagli aeroporti.
Se da un lato, si è ottenuto il consenso per sospendere la tariffa fissa per il tragitto tra le Mura Aureliane e Ciampino, per Fiumicino l’amministrazione ha preferito rimandare ogni decisione.
Tra i punti controversi che sono stati toccati, c’è stata anche la proposta di modifica delle turnazioni.
I sindacati chiedevano maggiore flessibilità, con riposi più frequenti e orari dignitosi.
Tuttavia, la proposta del Campidoglio non ha soddisfatto le richieste, generando così nuove tensioni.
Il nodo delle licenze
Le difficoltà tra tassisti e Ncc sono legate anche all’applicazione dell’articolo 29 del regolamento capitolino, che impone ai noleggiatori con conducente di tornare in rimessa dopo ogni corsa e non attendere una nuova chiamata sul suolo pubblico.
I tassisti denunciano il mancato rispetto di questa norma, in particolare da parte di coloro che operano tramite piattaforme come Uber.
Hanno affermato i sindacati: “Il comportamento degli Ncc, che agiscono senza rispettare le regole, sta danneggiato seriamente i tassisti”.
La critica dei sindacati, si fonda anche sulla presunta impunità di cui godrebbero i conducenti di Ncc.
La carenza di investimenti
Il vero nodo della questione rimangono però le licenze.
Secondo l’Usb, la mancata revisione delle tariffe in base agli indici Istat ha creato uno squilibrio insostenibile tra i costi di gestione e i guadagni dei tassisti.
Nonostante le promesse di interventi a breve termine, secondo i sindacati l’aumento delle licenze non è una soluzione adeguata.
Il problema principale a loro avviso, risiede nel traffico capitolino, che allungando i tempi delle corse, va a incidere negativamente sulla qualità del servizio.
Il 23 gennaio
Le difficoltà accumulate sono sfociate nella proclamazione dello sciopero previsto per il 23 gennaio 2024.
L’obiettivo non è solo quello di rivendicare migliori condizioni lavorative, ma anche di smontare l’immagine del taxi come capro espiatorio della città.
Hanno concluso i sindacati: “Non si parla dei cantieri infiniti, dei ritardi della metropolitana e dei pullman che intasano il centro storico”.
Secondo i sindacati, si tratterebbe di problemi frequenti che l’inerzia delle Istituzioni impedisce di affrontare correttamente.
Un aspetto cruciale e centrale che risiede da tempo, nel sistema dei trasporti pubblici.
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