NATALE E CAPODANNO 2023, I NUMERI: BILANCIO POSITIVO
I saloni dell’Hotel De La Ville hanno ospitato il consueto incontro di Natale del Direttivo di Federalberghi Roma. Nel corso della riunione sono stati presentati i dati previsionali sugli arrivi turistici nella Capitale per le imminenti festività natalizie, rivelando un quadro positivo.
Stando alle statistiche dell’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio (EBTL), per le festività natalizie gli alberghi romani si preparano a un aumento del 30% degli arrivi rispetto allo scorso anno. La stessa tendenza positiva si prospetta per il periodo di Capodanno, con una previsione di crescita del 20% degli arrivi rispetto al 2022, questo “al netto delle prenotazioni che saranno effettuate nei prossimi giorni e delle eventuali disdette”, come si apprende da una nota diramata da Federalberghi Roma.
FEDERALBERGHI, ROSCIOLI: “TREND DI FORTE ATTRATTIVITÀ GRAZIE ALL’IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE”
Stando a quanto diramato da Federalbeghi Roma, la Capitale sarebbe pronta ad accogliere un afflusso turistico significativo durante le festività. “In termini di numeri non possiamo che essere soddisfatti – ha dichiarato in merito il Presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli — Roma ha confermato un trend di forte attrattività grazie all’impegno dell’Amministrazione, ed in particolare dell’Assessorato al Turismo, nel proporre un costante flusso di nuove occasioni di visita con il susseguirsi di eventi di richiamo. Inoltre, le aperture di nuove e prestigiose strutture alberghiere stanno contribuendo ad innalzare il livello complessivo dell’offerta”.
ROSCIOLI: “BILANCIO POSITIVO, MA ANCHE ALCUNE OMBRE”
Tuttavia non mancherebbero note negative in merito al turismo romano. “Dobbiamo registrare il persistere di alcune ombre – continua Roscioli — e ciò al netto dalla brutta sconfitta dell’Expo 2030, manifestazione che avrebbe contribuito a cambiare il volto stesso di Roma, oltre che a realizzare un indotto turistico notevolissimo, se fossimo riusciti ad aggiudicarcela. Mi riferisco, oltre che all’inopinato aumento del contributo di soggiorno di qualche mese fa, che ha penalizzato la nostra ritrovata capacità competitiva sul piano internazionale, anche alle situazioni attualmente pendenti, da chiarire quanto prima, che allo stesso contributo di soggiorno si sono recentemente connesse. Infine la regolamentazione degli affitti brevi, la cui normativa tarda ad arrivare e per di più appare ispirata ad un approccio fin troppo timido e permissivo verso un fenomeno che contiene gravissime sacche di irregolarità fiscale ed altera in termini molto concreti la stessa lealtà del mercato”.