CHI SONO I NEET
NEET è un acronimo che sta per “Not in Education, Employment or Training”, letteralmente “Non in istruzione, occupazione o formazione”. L’espressione è utilizzata per identificare una specifica fascia di giovani – tra i 15 e i 29 anni d’età – che non porta avanti alcuna attività di formazione o lavoro.
Il termine NEET ha fatto la sua prima apparizione nel 1999, in un rapporto della Social Exclusion Unit del governo britannico. Inizialmente era utilizzato come categoria di classificazione per identificare una particolare fascia di popolazione compresa tra i 16 e i 24 anni di età. Col tempo questo termine ha trovato applicazione anche in altri contesti nazionali, talvolta con lievi modifiche riguardanti la fascia di riferimento.
IL FENOMENO IN ITALIA
L’Italia detiene un primato negativo per quanto riguarda l’occupazione giovanile. Si classifica infatti al terzultimo posto in Europa per la presenza di giovani NEET (23,1%), seguita da Spagna (23%) e Grecia (28,7%). Si stima, infatti, che in Italia ci siano circa 3 milioni di NEET. I recenti dati Eurostat hanno rivelato come – in questo specifico contesto – il fenomeno riguardi soprattutto donne e giovani provenienti dal Sud del Paese.
LE MISURE DEL GOVERNO PER I NEET ITALIANI
Al crescente fenomeno dei NEET, l’attuale governo Meloni starebbe pensando a delle misure volte a favorire il loro inserimento nel contesto lavorativo. Nello specifico, l’idea è quella di varare – il prossimo primo maggio – misure per garantire sgravi fiscali del 60% alle aziende che assumono NEET nel primo anno. Il contributo è concesso per le assunzioni a tempo indeterminato, ma anche in somministrazione, e per l’apprendistato professionalizzante. Stando alla bozza di norma, i contratti dovranno essere firmati tra il primo giugno e il 31 dicembre 2023.
Il soggetto assunto non dovrà aver compiuto 30 anni, né essere impegnato in altri percorsi di studio o formazione, ma dovrà invece essere iscritto al programma operativo nazionale “Iniziativa operazione giovani”, il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. La misura pensata si pone come obiettivo quello di consentire l’assunzione di circa 35mila giovani.