COME NASCE L’INIZIATIVA
La Commissione Scuola dell’Accademia dei Lincei ha deciso di avviare in alcuni poli della Fondazione “I Lincei per la Scuola” – nello specifico a Roma, Napoli, Palermo, Bari, Torino e Brescia – incontri di formazione per i docenti delle scuole dell’infanzia, volti a progettare percorsi didattici per l’insegnamento delle materie scientifiche nelle scuole d’infanzia, ai bambini tra i 3 e i 6 anni.
Alla base del progetto vi sarebbero, innanzitutto, le convinzioni della comunità scientifica internazionale circa l’esistenza di periodi sensibili nell’apprendimento. “Alcune specifiche curiosità e la relativa capacità di concentrazione necessaria a porre le basi cognitive dell’apprendimento, appaiono infatti molto precocemente – si legge sul documento pubblicato in merito all’iniziativa dalla Commissione Scuola dell’Accademia Nazionale dei Lincei – Lasciarle inutilizzate ai fini didattici significa sprecare le naturali potenzialità dei bambini”.
In secondo luogo, l’iniziativa si ricollega ad altre esperienze dello stesso tenore, sorte – nel corso della storia – nel contesto nazionale italiano. Si fa riferimento, a questo proposito, alle proposte di Montessori, delle sorelle Agazzi, e a “Reggio Children”. “Tuttavia rispetto a tali esperienze la comunità educativa è rimasta piuttosto frammentata ed isolata”, si apprende ancora dal sopracitato documento.
SCOPPOLA: “NECESSARIO CAPIRE COME INSEGNARE LA MATEMATICA SIN DA BAMBINI”
“Serve capire meglio come far imparare la matematica sin da bambini”, dichiarava l’8 ottobre 2022 – nel corso del programma Rai ‘Fahrenheit’ – Benedetto Scoppola, docente di Fisica matematica all’Università di Roma ‘Tor Vergata’. Scoppola collabora con l’Accademia dei Lincei per il programma “I Lincei per la scuola”, dal 2013 è Presidente dell’Opera Nazionale Montessori (ONM), ed è referente dell’iniziativa nella Capitale.
“La matematica è una disciplina tutt’altro che fredda – spiega nel corso della sopracitata intervista – Io credo che si ritiene che sia una disciplina fredda anche perché dobbiamo migliorare nell’insegnarla, non solo in Italia, ma un po’ in tutto il mondo. Le statistiche dicono che i cosiddetti ‘low performer’ (persone che hanno difficoltà con la matematica, anche quella banale, della vita quotidiana) sono tra il 40 e il 60% in tutto il mondo, quindi una percentuale altissima”.
Sarebbe dunque necessaria una rifondazione dell’insegnamento della disciplina. “Significa che dobbiamo capire meglio come far imparare la matematica sin da bambini – conclude – e questo è un po’ il motivo che ci ha spinto a fare questa sperimentazione. Speriamo, avvicinando i bambini anche molto piccoli agli argomenti di tipo matematico, spinti dalla loro passione, dal loro interesse spontaneo che hanno in quegli anni, di migliorare un po’ tutta la presentazione della matematica anche quando diventeranno più grandi”.
LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI
Nella Capitale gli incontri – di carattere laboratoriale, basati soprattutto su attività concrete – per la formazione dei docenti che dovranno trasmettere l’insegnamento delle materie scientifiche nelle scuole d’infanzia, hanno avuto inizio lo scorso 15 febbraio e termineranno a maggio 2023. Gli incontri restanti avranno luogo: lunedì 6 marzo 2023, ore 15-19; venerdì 28 aprile 2023, ore 15-19; lunedì 15 maggio 2023, ore 15-19. “Si tratta di un’opportunità preziosissima a disposizione della nostra comunità educante, degli insegnanti e dei bambini e bambine che se ne gioveranno”, ha dichiarato Claudia Pratelli, Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro.
“Con la presidente della Commissione Scuola, Carla Fermariello, abbiamo voluto subito raccogliere l’idea e sostenerla – continua – perché va esattamente nella direzione che più ci è a cuore: moltiplicare le opportunità per i docenti, investire nella loro formazione e aumentare contestualmente le opportunità per i bambini e le bambine che frequentano le nostre scuole”.
“Lo stiamo facendo su tanti fronti – conclude – dalla cultura all’educazione alle differenze, e questo della promozione delle materie STEM è sicuramente tra i più strategici. Se consideriamo infatti che in Italia il numero di laureati nelle materie tecnico-scientifiche è circa la metà della media europea, e che nelle stesse discipline si osserva anche un importante divario di genere, pensare di portare la matematica e la fisica nelle scuole d’infanzia significa spalancare le porte alle opportunità e mettere in campo azioni concrete per ridurre le diseguaglianze e abbattere gli stereotipi. Sarà meraviglioso immaginare come dall’esperienza del gioco possa svilupparsi il pensiero scientifico astratto”.