Dopo un 2022 che ha fatto registrare fino ad ora precipitazioni ridotte di oltre 1/3 rispetto allo scorso anno iI maltempo è manna per gli agricoltori ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni.
È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr in riferimento alla perturbazione con l’allerta meteo della protezione civile in molte regioni.
Le precipitazioni – sottolinea la Coldiretti – sono importanti in questa fase per ripristinare le scorte di neve e acqua sulle montagne, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nei terreni colpiti da una grave siccità. Gli effetti – sottolinea la Coldiretti – si fanno sentire soprattutto in campagna con il mancato accumulo di scorte idriche necessarie per le coltivazioni con le nuove semine sono a rischio. In queste condizioni – continua la Coldiretti – a preoccupare è anche il brusco abbassamento delle temperature dopo le alte temperature di ottobre, con +2,04 gradi la media storica, che hanno mantenuto verde la vegetazione, con la caduta delle foglie in ritardo e, in alcuni casi, fenomeni di fioriture fuori stagione, fatto che rende le piante più sensibili al freddo con il conseguente rischio di diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni, perché le gemme a fiore aperte non fioriranno la prossima primavera. Vi è poi – conclude la Coldiretti – il rischio di danni a causa del peso della neve sulle piante ancora con la chioma ricca di foglie, con la possibilità di rotture dei rami.