Putin era pericolosissimo e spietato già prima di bombardare l’Ucraina. Tanti giornalisti e dissidenti sono scomparsi o morti in circostanze poco chiare.
Fino a ieri Putin era la persona più ricca e potente del mondo. Anche per questo motivo era moltissimo apprezzato anche da noi, perché si sa, il potere affascina.
Quante volte abbiamo letto post anche di conoscenti che, forse vergognandosi di scrivere “ci vorrebbe il Duce”, si sono sentiti illuminati e hanno trovato la soluzioni di ogni problema italiano con frasi del tipo “ci vorrebbe un Putin anche in Italia”. A 100 anni dalla marcia su Roma!
Solo i più attenti riuscivano ad essere veramente informati rispetto alla reale crudeltà dello ‘zar’ e alla sua inquietante ascesa al potere in un paese completamente dominato dalle mafie.
Personalmente ho impedito l’ingresso nella proprietà di questo giornale a una società italiana seria, che però era in partnership con la divisione civile della multinazionale russa degli armamenti. Non potevamo avere un socio così, Il Caffè è indipendente sul serio e non ne abbiamo mai fatto una questione di soldi. Ma Dio solo sa quanto è difficile oggi sopravvivere per la stampa davvero indipendente. Non solo in Russia.
Negli Usa il grande fondo finanziario Alden Global Capital sta acquistando importanti giornali locali per spremerli, licenziando giornalisti, fino poi a farli chiudere.
Gli States sono sprofondati a livello di libertà di stampa al 44esimo posto nel mondo nel ranking redatto da Reporters Sans Frontieres.
Agli ultimi posti troviamo Russia, Cina, Nord Corea, Iraq, Siria, Somalia, Libia, Egitto, Eritrea. Paesi dove le armi hanno preso il posto delle libera informazione. Se è vero che in guerra la prima vittima è la verità, è anche vero che alla guerra ci si arriva perché a forza di zittire le fonti libere un paese diventa totalitario e sono i paesi così che dichiarano guerra.
E in Italia come siamo messi a livello di informazione?
Quasi un disastro! Siamo 41esimi al mondo e ultimi fra i grandi paesi europei dietro a molti paesi africani o dell’Est. Le intimidazioni a giornalisti sono in aumento soprattutto nella zona della Capitale.
Inoltre pochissime lobby politico-affaristiche stanno monopolizzando l’informazione locale prendendo il controllo di radio e giornali locali, castrando la pluralità dell’informazione.
Da 40 anni in Italia non si riesce a fare una legge per favorire la libertà di stampa. Il presidente Mattarella nel discorso d’insediamento alle Camere ha parlato chiaro “Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un’informazione libera e indipendente”.
“Dignità è garantire il diritto dei cittadini a un’informazione libera e indipendente” Sergio Mattarella
Se ha pronunciato queste parole è perché questa dignità non c’è! Ma molti politici, a cominciare da Renzi, si oppongono, perché hanno paura che i cittadini possano conoscere la verità così com’è.
Oggi basta fare una querela al giornalista che cita il tuo nome per zittirlo senza nulla temere. Si chiamano querele temerarie e sono spesso completamente infondate, ma sono molto utilizzate per impaurire e zittire, richiedendo risarcimenti spropositati.
Il Caffè di Roma ha appena ricevuto una richiesta di risarcimento di 5 milioni di euro per una notizia ineccepibile a livello legale. Solo per zittirci! Ne abbiamo ricevute oltre 100 di querele e non abbiamo mai perso, significherà pure qualcosa questo o no? Io le considero medaglie al valore.
Siamo veri partigiani, siamo eroici, siamo dalla parte dei cittadini, della verità, senza secondi fini. Come tanti giornalisti veri, che in Italia ce ne sono e ci provano nonostante spesso i loro editori limitino i loro ambiti.
La libera informazione non è un lusso, ma un’esigenza primaria per difenderci dai tanti soprusi e anche per impedire sul nascere le derive totalitarie. È un fatto di dignità.
In tanti vogliono farci chiudere, in particolare chi si approfitta del denaro pubblico. E la tentazione di mollare è grande: quanto siamo piccoli e indifesi come redazione. Eppure questa libertà è la nostra forza, il motivo che spinge le persone a sfogliare una copia del giornale non è il gossip, ma quel qualcosa in più che spesso trovano e gli altri giornali non dicono.
Come per esempio la notizia bomba che dai rubinetti dei romani uscirà presto l’acqua del Tevere! Ora detta così sembra una barzelletta, eppure è la realtà documentata più volte dai nostri giornalisti: i depuratori sono pronti. Ma nessun altro giornale ne parla e infatti a Roma non lo sa ancora nessuno tranne i lettori del Caffè.
Oggi fate questo test per misurare la libertà di stampa a Roma: chiedete a 10 conoscenti a caso se sanno che presto avranno l’acqua del biondo fiume nei rubinetti. La gente non lo sa, eppure è uno scoop clamoroso!
Ma lo scoop ancora più clamoroso è che da oltre due anni nessuno lo dice!! A parte noi e pochissimi altri che non sono ‘controllati’ dalla pubblicità e dalla politica.