Le aziende sanitarie e ospedaliere italiane, e in particolare quelle del Lazio, rischiano di finire sotto l’attacco degli hacker russi, vale a dire del migliori pirati informatici del mondo e di finire in down, ossia fuori servizio. Del resto proprio nella Regione Lazio si trovano i principali centri politico-istituzionali, religiosi e sanitari d’Italia. Si tratterebbe di un rischio reale e concreto secondo i migliori esperti del settore di sicurezza informatica europei e statunitensi. Non si esclude difatti a partire da quest’oggi, domenica 6 marzo, una ritorsione del ‘mondo russo’ per mandare in crisi le strutture informatiche sanitarie laziali come ritorsione dell’invio in Ucraina di armi e aiuti umanitari da parte dell’Italia e Europa. Da ieri sera, sabato 5 marzo, è stato diramato un alert dal Csirt, il Computer security incident response team, dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza. “Il Sistema sanitario del Lazio – scrive l’assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato – è in stato di massima allerta ed è stato innalzato il livello di cybersicurezza. Abbiamo anche attivato il monitoraggio in tempo reale dei sistemi di sicurezza. Massima attenzione alla posta elettronica, all’antivirus, ai siti esposti verso l’esterno, si sistemi di prenotazione dei servizi sanitari. L’alert – sottolinea ancora la Regione – evidenzia come la recente grave crisi ucraina richieda a tutte le istituzioni e agli obiettivi sensibili, quali anche le aziende e le strutture sanitarie, di prestare massima attenzione e di monitorare in tempo reale i sistemi di sicurezza informatica per scongiurare possibili attacchi informatici”.
06/03/2022